Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

"Accesso al credito? Puntiamo a soluzioni a portata di clic"

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AGEVOLARE L’ACCESSO AL CREDITO per le piccole e medie imprese, riducendo i tempi e la burocrazia. È la missione di Change Capital, start up fintech che avvicina le Pmi, spina dorsale dell’economia italiana, alla liquidità necessaria per prosperare. Nata nel maggio 2019 in Toscana, dove c’è la sede operativa (Arezzo), ha sede legale a Milano, ufficio a Firenze e, prossimamente, a Roma. È di fine agosto l’annuncio del closing di un nuovo round di finanziamento da 1,7 milioni di euro: l’aumento di capitale vede l’ingresso nell’azionariato di We Holding, che ha sottoscritto una quota pari al 10% del capitale sociale, e di Banca Valsabbina, con il 5%.

Banca Popolare di Cortona, dopo aver sottoscritto il primo aumento di capitale un anno fa, detiene oggi il 9,5% della società. Al lavoro sono 25 persone, esperti sia di tecnologia che di credito e finanza. Per Francesco Brami (nella foto), Ceo, co-founder di Change Capital, è motivo d’orgoglio "la loro età media, 28 anni" e che "metà del team è donna". Quarantotto anni, una carriera nella mediazione creditizia, Brami - tra i relatori del digital panel di giovedì 15 - si è lanciato nell’avventura imprenditoriale tre anni fa con l’altro co-fondatore Tiziano Cetarini, cfo e esperto di finanza di impresa.

Il credito è spesso un problema per le aziende che lamentano un accesso più difficile che nel passato. Qual è la vostra soluzione contro l’esclusione finanziaria?

"Da un lato puntiamo sulla digitalizzazione. Attraverso un’unica piattaforma aggreghiamo le soluzioni dei più affidabili operatori del settore finanziario. Un algoritmo proprietario identifica rapidamente quelle più appropriate, costruendo un paniere di opzioni per ogni singola Partita Iva: con un clic insomma un’azienda può conoscere la liquidità a cui può accedere e le soluzioni più indicate. Ma non ci affidiamo solo alla tecnologia. Il nostro team di consulenti accompagna l’imprenditore fino all’erogazione, spiegando la differenza fra i vari strumenti finanziari e qual è la soluzione migliore per le sue necessità".

Qual è il vantaggio per una piccola-media impresa?

"Essendo il processo digitalizzato l’imprenditore risparmia il tempo che devolve per le pratiche burocratiche nell’accesso al credito tradizionale e ottiene finanziamenti in modo più veloce. In questo periodo le tempistiche sono tutto: nel quadro di un incremento di costi di materie prime accedere rapidamente alla liquidità significa poter fare una gestione delle scorte intelligente".

A quali soluzioni di finanziamento può accedere una pmi?

"Tutte le principali soluzioni di finanza tradizionale e alternativa come ad esempio invoice trading, reverse factoring, digital lending, finanziamenti a medio-lungo termine, instant lending e crowdfunding".

Quante aziende hanno usufruito dell’intermediazione di Change Capital?

"Sono più di mille le imprese finanziate per oltre 150 milioni intermediati con oltre 70 partnership siglate sia con piattaforme fintech che operatori tradizionali. Di recente per dire Kuku International Packaging, una giovane azienda emiliana diretta da un’imprenditrice, ha ottenuto in poco tempo un finanziamento di 500mila euro per l’acquisto di un macchinario per lo sviluppo di prodotti in fibre naturali, senza interferire sulla liquidità per lo svolgimento della regolare attività lavorativa".

Prossimi sviluppi?

"Stiamo inserendo nell’algoritmo alcune soluzioni di finanza agevolata; come per le soluzioni di finanziamento, le imprese potranno conoscere in pochi secondi i bandi nazionali di loro interesse, quelli per i quali sono idonei e quale può essere il contributo concesso. In parallelo vogliamo crescere mediante acquisizioni proponendoci come polo aggregante del settore, oggi troppo frammentato".

Come si inserisce la vostra offerta nell’attuale scenario macro-economico che vede i tassi in continuo rialzo?

"L’aumento del costo del denaro per noi è più un’opportunità che un rischio. Il credito delle fintech ha in media Taeg più alti di quello bancario ma ha altri vantaggi: tempi certi e brevi, trasparenza nel prezzo, spesso nessuna richiesta di garanzia e nemmeno impatto sulla centrale rischi. Se il costo del denaro sale, la distanza tra i tassi proposti dalle banche e quelli delle fintech si riduce. Un ulteriore vantaggio per quelle imprese che scelgono di diversificare le fonti di approvvigionamento del capitale".