Roma, 5 marzo 2025 – A tutti noi sarà capitato almeno una volta, di avere fra le dita una banconota falsa, magari senza nemmeno rendercene conto. E’ infatti un fenomeno, quello delle banconote contraffatte, di così ampia portata che è quasi impossibile non essercisi imbattuti. Ancor più se si pensa che, stando ai dati di Bankitalia, il 20% di tali banconote è stato sequestrato in Italia.

I dati della Banca Centrale Europea
Nel 2024, stando ai dati ufficiali rilasciati dalla Banca Centrale Europea, sono state 554.000 le banconote in euro false, ritirate dalla circolazione. Un livello storicamente basso rispetto al numero dei biglietti "buoni", ma comunque in crescita rispetto all’anno precedente. I tagli da 20 euro e 50 euro sono le banconote più contraffatte, pari a oltre il 75% del totale ritirato.
In totale, sono stati individuati 18 falsi per ogni milione di banconote autentiche in circolazione. Pur trattandosi di una quota molto modesta, il numero effettivo è aumentato rispetto al livello degli ultimi anni, eccezionalmente basso a seguito della pandemia di coronavirus. Il 97.8% delle banconote falsificate è stato rinvenuto in Paesi dell’area euro, mentre l’1.3% proviene da Stati membri dell’Ue non appartenenti all’area e lo 0.9% da altre regioni del mondo. Nello specifico, l’1.3% del totale recuperato era in tagli da 5 euro, il 6.8% da 10 euro, il 36% in banconote da 20 euro, il 43.6% in banconote da 50 euro, il 7.9% in tagli da 100 euro, il 3.8% in formato 200 euro, e lo 0.6% nei rari tagli da 500 euro. Nel 2024, il valore complessivo del contante falso ritirato dalla circolazione è stato di oltre 2,2 milioni di euro. Il metodo del “tocca, guarda, muovi” Dalla Banca Centrale Europea, fanno sapere che i cittadini non devono temere la falsificazione, ma restare vigili. I falsi sono in gran parte facilmente individuabili, poiché non contengono le caratteristiche di sicurezza o ne recano solo pessime imitazioni. L’autenticità dei biglietti può essere verificata con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave “toccare, guardare, muovere”, descritto nei siti Internet delle banche centrali nazionali dei Paesi dell’area dell’euro. L’Eurosistema sostiene inoltre le categorie professionali che operano con il contante assicurando che le apparecchiature verificate positivamente per la selezione, verifica e accettazione delle banconote siano in grado di individuare e trattenere i falsi in maniera affidabile. Se una banconota appare sospetta, può essere confrontata accostandola a un’altra di autenticità comprovata. Se la presunta falsificazione trova quindi conferma, occorre contattare le forze dell’ordine o, a seconda della prassi vigente nel Paese, la banca centrale nazionale oppure una banca commerciale o al dettaglio.
In Italia il 20% delle banconote false
Delle 554mila banconote recuperate lo scorso anno, in aumento rispetto alle 467mila del 2023, oltre un quinto è stato rinvenuto in Italia, cioè 121.111 banconote, precisamente il 21.9% del totale, come riferito da Bankitalia. Se in Europa la percentuale di falsi in tagli da 20 e 50 euro è pari al 75%, in Italia tale statistica sale all’87%, a conferma comunque, come sostenuto dagli esperti, di una maggiore vulnerabilità di queste due banconote, che pure erano state oggetto di restyling negli scorsi anni, proprio per provare a porre un argine al fenomeno. Il rapporto di 18 falsi per ogni milione di banconote circolanti, comunque, è fra i più bassi di sempre, se si considera che nel 2003 era di 62 e nel 2009, anno peggiore, di 64.