Si rimescolano le carte in casa Ferragni: non parliamo, per una volta, delle vicende personali, ma della società che produce il marchio con il nome dell’arcinota influencer, la Fenice Srl. Una vera e propria macchina da soldi, che vanta un business in continuo incremento, legato alle licenze nei più svariati settori, dall’abbigliamento ai gioielli, dalla cancelleria agli accessori: basti pensare che l’esercizio 2022 si è chiuso con ricavi per 14,2 milioni di euro (+115% rispetto al 2021). La società è ora oggetto di un importante rimescolamento azionario, destinato a completarsi entro fine anno e ad annoverare l’ingresso di nuovi soci.
I dettagli dell’operazione
Fenice (ex Serendipity) vede oggi nell’azionariato, come primo socio, Alchimia, la società di investimento fondata nel 2018 dall’imprenditore e filantropo Paolo Barletta (suo il 40% delle quote). Seguono, con il 32,5%, Sisterhood, società controllata al 100% da Chiara Ferragni; e, con il 13,75%, la società Esuriens, controllata a sua volta, al 100%, da N1 Srl di Pasquale Morgese, che detiene anche un 13,75% diretto. Il socio di maggioranza, Alchimia, cederà progressivamente alcune quote – fino a un massimo di 20 milioni di euro – ma non uscirà del tutto, per poter beneficiare dell’ulteriore crescita prevista per Fenice Srl negli anni a venire. Ad acquisire le quote cedute da Fenice sarà Avm, società presieduta da Giovanna Dossena, che l’ha fondata nel 2016. Avm entrerà in campo con un ‘club deal’ (letteralmente, ‘associazione formata da investitori che decidono di riunirsi per acquistare quote di partecipazione in una società’) che coinvolge diverse famiglie italiane.
I vantaggi per le parti coinvolte
Chiara Ferragni, che manterrà la guida della società e non venderà la sua quota, è riuscita così nell’intento di mantenere un azionariato tutto italiano, pur avendo rilevato, nell’ultimo anno, l’interesse di diversi gruppi internazionali nei confronti della sua società. Nel 2013 Paolo Barletta, presidente di Alchimia, aveva investito in Fenice Srl (valutata attualmente 75 milioni di euro) poco meno di 400mila euro. Un investimento più che azzeccato: si stima che, in dieci anni, abbia avuto un ritorno pari a 10 volte quanto investito. Con la cessione di circa due terzi della quota, incasserà circa 20 milioni di euro e resterà con una partecipazione pari a circa 10 milioni. Il giro d’affari a valore retail di Fenice, che nel 2022 ammontava a 61 milioni di euro (+134% rispetto al 2021), dovrebbe raggiungere i 71 milioni nel 2023.
L’impero dell’imprenditrice-influencer
Oltre alla partecipazione in Fenice Srl, Chiara Ferragni detiene il 100% delle quote di Tbs crew, la società che gestisce il suo blog e l’e-commerce The Blonde Salad e opera come talent agency e nella consulenza di digital marketing strategy. Anche in questo caso i numeri sono stellari: Tbs crew ha raggiunto i 14,6 milioni di ricavi nel 2022, con una crescita del 105% rispetto ai 7,1 milioni del 2021. Per il 2023 si prevede un giro d’affari in ulteriore aumento: 18,9 milioni di euro, con un utile netto superiore agli 8 milioni.