Snam, Toyota e CaetanoBus hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere e accelerare l’introduzione di una mobilità basata sull’idrogeno. Unite dalla convinzione che l’idrogeno ricopra un ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione dei trasporti, le aziende che hanno sottoscritto l’intesa - Snam (nella foto l’ad Marco Alverà) e la controllata Snam4Mobility, Toyota Motor Europe e Toyota Motor Italia, CaetanoBus - uniscono le proprie forze per esplorare e sviluppare progetti finalizzati a promuovere, abilitare e accelerare l’introduzione della mobilità a idrogeno, per il trasporto pesante e leggero.
Nell’ultimo anno Snam ha spinto molto sulla transizione all’idrogeno, firmando accordi con diverse aziende. Nel luglio scorso era arrivata l’intesa con Fincantieri per la costruzione della prima nave da crociera all’idrogeno. Una politica nel segno della necessaria riconversione ecologica, confermata anche dal mercato dell’automotive.
Infatti le auto elettriche (che però non funzionano con batterie all’idrogeno) in Italia sono raddoppiate nel giro di 9 mesi, crescendo dalle 99mila di fine dicembre 2020 alle 200mila di settembre 2021. Il dato è contenuto nello Smart Mobility Report del Politecnico di Milano. L’andamento delle immatricolazioni è in crescita esponenziale, soprattutto se rapportata alle performance non brillanti del mercato dell’automotive.
Secondo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, nel 2030 dovremmo avere sulle strade 6 milioni di veicoli elettrici. Considerando anche biciclette (+44% sul 2019), motocicli (+210%) e bus (+49%), i mezzi elettrici immatricolati in Italia nel 2020 sono cresciuti del 61%, e tuttavia rappresentano solo l’1% del parco circolante.