Venerdì 20 Dicembre 2024
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Silvio Berlusconi, i figli accettano l’eredità. Il testamento ora è esecutivo: come sono suddivise le quote

Nessun beneficio di inventario: Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi hanno firmato il documento con le ultime volontà del Cavaliere. Ai primi due il controllo dell’impero finanziario

Pier Silvio Berlusconi, Marta Fascina e Luigi Berlusconi al trofeo calcistico intitolato a Silvio Berlusconi (Ansa)

Milano, 11 settembre 2023 – I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno accettato pienamente il testamento del padre con le ultime volontà che assegnano a Marina e Pier Silvio la maggioranza e il conseguente controllo dell’impero finanziario.

Dalla morte del Cavaliere, avvenuta il 12 giugno scorso, avvocati e consulenti hanno lavorato per chiarire molti aspetti e valori del grande patrimonio dal valore stimato di almeno cinque miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d'arte e liquidità. La firma dell'accettazione senza beneficio di inventario è avvenuta presso la 'storica’ Villa San Martino di Arcore.

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La suddivisione

Composto da tre distinti scritti, il testamento assegna di fatto a Marina e Pier Silvio Berlusconi il 53% circa del patrimonio, con il conseguente controllo attraverso Fininvest sulle quote delle società. I figli Barbara, Eleonora e Luigi avranno invece una disponibilità personale molto importante. Gli altri lasciti riguardano il fratello Paolo Berlusconi, che riceverà 100 milioni di euro, la compagna Marta Fascina, anch'essa destinataria di 100 milioni, e l'amico Marcello Dell'Utri, a cui andranno 30 milioni di euro. Escluse dal testamento le ex mogli, entrambe divorziate.

La scelta dell’accettazione piena senza beneficio di inventario, opzione che avrebbe allungato di molto i tempi dell'esecutività del testamento, dimostra la compattezza familiare dei Berlusconi.

Clausola di ‘lock-up’ per i figli

Da quanto si apprende da fonti a conoscenza del dossier, l'accordo sottoscritto dai cinque fratelli Berlusconi per l'accettazione del testamento prevede un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte, tra le quali una clausola di 'lock-up', cioè un impegno a non vendere quote, di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest.

Inoltre tutti e cinque i figli pagheranno secondo la ripartizione di tutto il patrimonio le cifre previste dai legati lasciati dal padre, pari a 230 milioni complessivi, per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell'Utri. Ciò significa che Marina e Pier Silvio contribuiranno per il 26% ciascuno, mentre Barbara, Luigi ed Eleonora per il 16% ciascuno. A quanto si apprende, per tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno 5 anni.

Il patrimonio lasciato in eredità

La parte più consistente del patrimonio Berlusconi è contenuta in Fininvest, con 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che diventano quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi, cioè Ei Towers e Prosieben. Il patrimonio immobiliare è stimabile in circa 700 milioni, concentrato soprattutto nella holding Dolcedrago, più la liquidità. Infine ci sono gli yacht e soprattutto i molti quadri acquistati negli anni dal fondatore del Biscione.

Come sono suddivise le quote tra i figli

L'intesa sottoscritta dai cinque fratelli Berlusconi prevede che Marina e Pier Silvio deterranno rispettivamente il 29,1% (insieme oltre il 58%) di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII. In virtù di questo, la loro partecipazione complessiva e in trasparenza in Fininvest si tradurrà rispettivamente nel 26% (insieme il 52%), così come emerso dopo l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi. Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi deterranno rispettivamente circa il 14% delle 4 Holding (insieme circa il 42%); la loro partecipazione complessiva e in trasparenza in Fininvest risulterà pertanto pari al 16% ciascuno (insieme il 48%). Stabilito un patto parasociale a prevedere la convocazione di assemblee straordinarie di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII e Fininvest per approvare modifiche statutarie che recepiscano le intese raggiunte. Tra queste la clausola di lock-up di 5 anni dic ui detto sopra, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle Holding e conseguentemente in Fininvest. I tre fratelli di secondo ramo avranno il diritto a esprimere 3 consiglieri in Fininvest, che potrà avere fino a un massimo di 15 consiglieri (oggi il massimo è previsto in 12). Nella holding di famiglia non sarebbe poi previsto alcun meccanismo di maggioranza qualificata o minoranza di blocco: gli accordi infatti prevedrebbero che tutte le decisioni di carattere sia ordinario che straordinario vengano prese a maggioranza semplice. Non sarebbero nemmeno previsti diritti di prelazione in Fininvest.