Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Sicurezza nel Canale di Suez: Cruciale per i Traffici di Merci e i Porti Italiani

Il Canale di Suez è fondamentale per il commercio estero italiano. Rafforzare la sicurezza per favorire i porti della Romagna, Marche e Toscana.

Antonio Patuelli, presidente dell’Abi

Antonio Patuelli, presidente dell’Abi

Ridare sicurezza al Canale di Suez per normalizzare i traffici di merci nel Mediterraneo e rendere nuovamente appetibili i porti italiani, segnatamente quelli della Romagna, delle Marche e della Toscana. Anche perché, come ha ribadito ieri alla Bocconi di Milano il presidente dell’Abi Antonio Patuelli durante il suo intervento alla Conferenza nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese, "un problema molto importante per il commercio estero italiano è l’impraticabilità in sicurezza nel mar Rosso e nel canale di Suez. Senza sicurezza – ha aggiunto Patuelli - le navi, una volta circumnavigata l’Africa e arrivate a Gibilterra piuttosto che entrare nel Mediterraneo e arrivare nei nostri porti, vanno dritto a Nord per scaricare e caricare nel nord Europa. E questo con costi che gravano sul nostro sistema di export e import e anche sul costo del prodotto finale e della competitività". In questo senso Patuelli ha ringraziato il ministro degli Esteri Antonio Tajani "per quello che ha fatto come ministro degli Esteri anche per il mar Rosso, a vantaggio dell’economia italiana, facendo partire questa spedizione che dà un livello di sicurezza, che però non è totale e quindi bisognerà rafforzare in un clima di pace nel medio Oriente".

Il ministro Tajani ha sottolineato come la situazione economica della Germania e della Francia non agevoli lo sviluppo del mercato interno e che "non possiamo gioire delle difficoltà di due Paesi con i quali abbiamo relazioni economiche straordinarie". Di più: "Dobbiamo tener conto delle crisi in atto in Germania e Francia e dobbiamo preparaci a rischi di contagio".

A segnalare l’altra emergenza è il presidente di Confindustria. "Dopo l’avvento di Trump sui dazi siamo d’accordo che non possiamo pensare che in un Paese come il nostro, che esporta 626 miliardi di prodotto, possiamo avere interscambi negativi – ha detto Emanuele Orsini – per noi è un problema. Avviare la negoziazione con gli Stati Uniti per mantenere le quote di mercato è fondamentale".

Per Patuelli "il Paese e le banche lavorano insieme per l’internazionalizzazione, in nome della trasparenza dei conti e della pienezza della legalità". Inoltre "i sacrifici fatti negli anni passati hanno prodotto risultati e le banche che operano in Italia sono molto più solide rispetto al passato". E questo è un bene perché "le banche sono il più complesso anello di connessione di tutti i settori dell’economia ed è indispensabile che siano sane, trasparenti, sempre garanti di legalità".

Giorgio Costa