
Secondo l'Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis-Verisure, l'85% degli italiani ha almeno un dispositivo di protezione
Roma, 24 marzo 2025 – Il tema della sicurezza domestica è molto sentito dagli italiani, che notoriamente sono legati alla casa, e la vivono come un rifugio, uno spazio caldo e accogliente dove trascorrere momenti sereni in famiglia. Negli ultimi anni, però, la percezione di vivere in uno spazio meno sicuro è piuttosto forte, e prova ne è l’aumento della vendita dei dispositivi di sicurezza. L’85,5% degli italiani ne ha almeno uno, stando ai dati del terzo Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis-Verisure.
I dati dell’Osservatorio sulla Sicurezza
L’89,2% degli italiani considera la sicurezza domestica come una componente essenziale per vivere bene, mentre il 48% mette il furto in casa al primo posto tra i reati che teme di subire. L’85,5% ha almeno un dispositivo a protezione dell’abitazione e il 50,1% pensa che nel futuro investirà più soldi per la sicurezza domestica. È quanto emerge dalla terza edizione dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis-Verisure, realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del Ministero dell’Interno. Le preoccupazioni sulla sicurezza da parte degli italiani si riflettono in alcune abitudini quotidiane: il 9,3% della popolazione ha paura di stare a casa da solo di giorno, il 22,2% teme di rimanere da solo di notte, il 38,5% di uscire di casa lasciandola incustodita. Queste preoccupazioni sono più diffuse tra le donne e i giovani. Del resto, buio e case vuote sono i due ingredienti principali per tentare di compiere un furto: il 30,8% dei furti in abitazione denunciati alle forze dell’ordine nel 2023 sono avvenuti di pomeriggio prima delle 20. Il mese con più denunce è stato dicembre con 18.864 furti. Tra chi nella propria vita ha subito almeno un furto, il 68,9% dichiara che al momento del reato non c’era nessuno in casa. Nel 52,8% dei casi i ladri sono entrati da finestre e porte finestre, nel 44,6% da una porta, principale (33,2%) o secondaria (11,4%). Il 41,3% delle vittime riferisce che il maltolto aveva un valore tra i 1.000 e i 10.000 euro.
In crescita il business delle smart home
In crescita anche il settore dei dispositivi smart home, soprattutto quelli collegati alla sicurezza. Secondo una ricerca condotta da Ipsos per Nice, i dispositivi più diffusi nelle case degli italiani includono i videocitofoni e gli assistenti vocali intelligenti, seguiti dai termostati elettronici, cancelli automatizzati e da soluzioni di illuminazione intelligente, particolarmente popolari tra i consumatori più giovani. Le vendite dei dispositivi smart, stando ai dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, sono in crescita nel 2023 del 5% rispetto al 2022, raggiungendo 810 milioni di euro. Anche l’Osservatorio IoT conferma che le soluzioni per la sicurezza stanno trainando le vendite del mercato Smart Home, con ben 195 milioni di euro di fatturato nel 2023, e una crescita del 30% su base annua.
I nuovi dispositivi di sicurezza
Avere un dispositivo di protezione che difende singole parti della casa non è più sufficiente, e il 64,7% della popolazione è convinto che sia necessario avere un sistema d’allarme fatto di più componenti. L’84,9% degli italiani, inoltre, si aspetta che un sistema di sicurezza anticipi il pericolo, stroncando sul nascere il tentativo di furto e neutralizzandolo nel minor tempo possibile. Una novità in tema di sicurezza è la serratura smart, destinata ad entrare a far parte nel prossimo futuro dei sistemi più all’avanguardia. Il 50,3% degli italiani prenderebbe in considerazione l’acquisto di una app per gestire a distanza la serratura di casa, e il 31,9% è già pronto a adottare questa soluzione.
Marche la regione più sicura
Tornando all'indagine Censis, è stato anche indagato il grado di sicurezza, reale e percepita, delle diverse regioni italiane rispetto agli eventi pericolosi che possono accadere all’interno delle mura domestiche. Le Marche sono risultate in testa a questa classifica, davanti a Sardegna e Trentino-Alto Adige. All’ultimo posto, la regione in cui si ha meno sicurezza domestica è il Lazio, preceduto da Campania e Sicilia. I dati raccolti evidenziano da un lato l’efficacia dei sistemi di sicurezza integrati, capaci di rilevare, ma anche di prevenire i reati, e dall’altro la crescente attenzione degli italiani verso la protezione della propria abitazione. Nel 2023 la Centrale Operativa ha gestito complessivamente 6.062.544 scatti d’allarme, con un incremento del 29,0% rispetto al 2022. Nei primi sei mesi del 2024, gli scatti d’allarme sono stati 3.381.618 e la media mensile è aumentata a 563.603.