Martedì 6 Agosto 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Economia

Shrinkflation gelati, quando il cono (e le confezioni) si rimpiccioliscono

Aldo Cursano, vicepresidente vicario Fipe-Confcommercio: “Il fenomeno è reale ma il problema sono le fonti di costo”. Lina Sguassero, avvocato di Consumatori attivi: “Ecco cosa possono fare i cittadini”

Shrinkflation: anche il gelato si è rimpicciolito nell'estate 2024: l'analisi di Confcommercio e Cittadinanzattiva

Shrinkflation: anche il gelato si è rimpicciolito nell'estate 2024: l'analisi di Confcommercio e Cittadinanzattiva

Roma, 7 agosto 2024 - Shrinkflation: anche il gelato si è... rimpicciolito. Il fenomeno mondiale - meno prodotto allo stesso prezzo - non risparmia nemmeno l’alimento più amato, in questi giorni di afa africana. La conferma arriva dall’osservatorio di Consumatori attivi.

Lina Sguassero, avvocato dell’organizzazione, osserva: “Il problema è che a fronte di una grammatura, di un peso diverso, il prezzo resta lo stesso. Il mio consiglio? I consumatori devono stare attenti anche da questo punto di vista. E devono capire quali sono i beni di prima necessità che effettivamente scontano il problema”.

Concentrandosi sul gelato, e parlando di quello artigianale, è chiaro che nessuno ha mai stabilito quanto debba essere il peso di una pallina di crema o cioccolato. 

Le parole di Aldo Cursano sul gelato artigianale

Aldo Cursano, vicepresidente vicario Fipe-Confcommercio, non nega il problema. “Vero, la quantità è diminuita, ciascuno di noi se ne accorge. Ma vanno considerate le fonti dei costi. Chi ha un’attività si trova di fronte a un bivio: o aumentare i prezzi, o diminuire la quantità”. 

Quanto deve pesare una pallina di gelato?

Ma quanto dovrebbe pesare una pallina di gelato? “Questa è una scelta aziendale – risponde il dirigente Confcommercio –. Altrimenti ci sarebbe un cartello, e questo è vietato. Il consumatore ha il grande potere di scegliere. Alla fine, è lui a decidere se il prezzo… è giusto. Ripeto, la questione di fondo è una: se non interveniamo a calmierare le fonti di costo, queste si scaricano sul consumatore. La prima? Sicuramente gli affitti troppo alti. Non solo: ricordo che una gelateria ha in media una bolletta dell’energia tra i 2.500 e i 5mila euro al mese. Alla fine, quel negozio non ti vende solo un gelato ma un servizio”.

Le parole dell’avvocato Lina Sguassero sul gelato industriale

E sul fronte dei prodotti industriali? Consiglia l’avvocato Sguassero: “Dobbiamo essere molto attenti nelle scelte, verificare la grammatura e fare una comparazione con il prezzo al chilo o al litro. Bisogna diffidare da informazioni errate o comunque fuorvianti che spesso vengono date, occorre controllare bene l’unità di misura riportata sulla confezione”.

Le armi del consumatore contro la shrinkflation

Ma cosa può fare il consumatore? Quali armi ha a disposizione? “Si potrebbero segnalare queste situazioni all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, inoltrando dei reclami – chiarisce il legale -. Ma l’autorità può intervenire solo nel caso di pratica commerciale scorretta. Cosa significa? Che vengono date informazioni ingannevoli o aggressive. In questo caso l’informazione può diventare ingannevole se non è scritto in modo specifico sulla confezione la grammatura del pezzo all’interno della confezione. Attenzione alle cosiddette offerte multipack perché abbiamo l’illusione che ci diano più beni da comprare ma alla fine l’offerta non esiste perché viene camuffata rispetto al prezzo al chilo o al litro del bene”.

Il consumo di gelato in Italia

Nel nostro Paese, fa i conti Confcommercio, le gelaterie sono poco meno di 40mila, il numero si riferisce al 2023 e mette in conto anche pasticcerie e bar-gelaterie. Il consumo negli anni è aumentato: l’ultima stima dell’associazione parla di 3 chili a testa all’anno.