Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Sciopero trasporto pubblico 18 luglio: ecco chi si ferma per 4 ore

Quanti sono i lavoratori potenzialmente coinvolti. Gli orari cambiano da città a città. Le rivendicazioni dei sindacati

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Roma, 16 luglio 2024 – Sciopero nazionale del trasporto pubblico locale giovedì 18 luglio 2024. L’astensione dal lavoro durerà 4 ore, diverse da città a città. La Cgil sottolinea in una nota come l’agitazione "sia stata organizzata nel rispetto delle fasce di garanzia e con modalità stabilite a livello territoriale”.

Sciopero trasporto pubblico 18 luglio: chi si ferma
Sciopero trasporto pubblico 18 luglio: chi si ferma

Chi si ferma (per 4 ore)

Ma quali saranno i servizi a rischio? Bus, tram, metropolitane, servizi extraurbani e treni delle ferrovie in concessione. 

Naturalmente l’agitazione ‘promette’ di provocare gravi disagi, visto che siamo nel pieno del periodo vacanziero.

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Chi aderisce alla protesta

Lo sciopero coinvolge potenzialmente 120mila lavoratori di Asstra, Anav e Agens. Da capire naturalmente quale sarà l’adesione, anche perché l’agitazione è su mezzo turno di lavoro. Gli orari saranno diversi da città a città.

A Milano bus, tram e metro si fermeranno dalle 8.45 alle 12.45, a Roma dalle 8.30 alle 12.30.

I motivi dello sciopero

Alla base della protesta, il rinnovo del contratto. Scrive la Filt Cgil in un comunicato: “Il rinnovo del CCNL degli Autoferrotranvieri ed Internavigatori (Mobilità/TPL) è un diritto irrinunciabile, primo elemento indispensabile allo sviluppo del trasporto pubblico, e per questo motivo saranno messe in campo tutte le azioni necessarie, affinché sia un rinnovo, che possa restituire dignità a questa storica e fondamentale categoria nell’interesse di lavoratrici, lavoratori, cittadini e per una crescita sostenibile del Paese”.

Stipendio (ma anche sicurezza)

Da fonte Cgil si fa notare: “Nel settore del trasporto pubblico c’è un problema evidente di stipendio non adeguato, quello medio si aggira sui 1.500 euro, ma anche un tema urgente e sicurezza. Sono ormai troppe le aggressioni e i ragazzi preferiscono fare i corrieri piuttosto che trovare un lavoro nel trasporto pubblico locale”.