Milano, 30 Marzo 2024 – Un'adesione allo sciopero contenuta. È stato archiviato così da parte di Federdistribuzione il bilancio dello sciopero indetto oggi dalle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della Distribuzione Moderna Organizzata.
L'adesione è stata contenuta, tra l’8 e il 9% dei lavoratori delle aziende associate a Federdistribuzione. I disagi nei punti vendita sono limitati e non si registrano difficoltà per gli acquisti, si fa sapere.
L'impegno di Federdistribuzione nella trattativa
Federdistribuzione sottolinea di non aver fatto mai mancare la disponibilità alla trattativa nelle diverse fasi che si sono succedute nei mesi precedenti. Nel corso dell’ultimo incontro del 26 e 27 marzo ha dato apertura a riconoscere gli aumenti salariali espressamente richiesti dalle organizzazioni sindacali, avendo sempre ritenuto importante tutelare i lavoratori e garantire la sostenibilità per le imprese.
Contrariamente a quanto fatto emergere dalle organizzazioni sindacali, Federdistribuzione precisa che non è stata fatta alcuna richiesta di “flessibilità incontrollata” nella definizione dei contratti a termine, né è stato proposto alcuno “smembramento del sistema di classificazione del personale” ma l’inserimento di nuove figure professionali e nuovi ruoli di coordinamento e organizzazione. Federdistribuzione, si sottolinea, non ha proposto alcun demansionamento dei lavoratori, né alcuna riduzione dei loro diritti. La rottura unilaterale del tavolo negoziale da parte delle organizzazioni sindacali è stata quindi immotivata in rapporto all’andamento della trattativa, così come è immotivata la convocazione dello sciopero nella giornata odierna.
Gli aumenti proposti
Malgrado il rifiuto delle organizzazioni sindacali di rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale, le imprese aderenti a Federdistribuzione hanno deciso di riconoscere ai propri lavoratori un aumento di 70 euro lordi mensili (riparametrati al IV livello) a decorrere dal prossimo mese di aprile, a titolo di anticipo sui futuri aumenti contrattuali, mantenendo l’auspicio che le organizzazioni sindacali possano tornare quanto prima al tavolo negoziale, con l’obiettivo comune di giungere al rinnovo contrattuale, e riconoscano la specificità delle imprese del settore distributivo moderno che creano occupazione, generano investimenti e contribuiscono significativamente all’economia del Paese.