Roma, 15 novembre 2023 – Alla fine lo sciopero dei trasporti di venerdì 17 novembre si svolgerà dalle 9 alle 13 (come da precettazione di Salvini) e non su 8 ore (su ogni turno e quindi avrebbe coperto praticamente 24 ore) come previsto originariamente dallo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Dopo ore di tensione alle stelle intorno allo sciopero di venerdì 17 novembre è arrivata la decisione dei sindacati “per tutelare le lavoratrici e i lavoratori che altrimenti avrebbero rischiato sanzioni individuali”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Uno scontro che ha visto da una parte il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini e dall’altra i sindacati.
Lo sciopero
I sindacati hanno sin dall’inizio difeso il “diritto allo sciopero” (la proclamazione era per uno sciopero generale di 8 ore) ma hanno riflettuto a lungo sulla possibilità di evitare uno scontro frontale con il ministro e il Governo (oltre a valutare il possibile impatto delle sanzioni che verrebbero applicate ai lavoratori). La situazione riguarda solamente il settore trasporti mentre negli altri dell’impiego pubblico (come scuola e sanità) e privato (come le industrie del Centro Italia – al Nord e al Sud lo sciopero si svolgerà in altre giornate) lo sciopero resterà di 8 ore.
Le parole di Salvini
"Ho firmato ieri sera un'ordinanza di precettazione: non 24 ore di sciopero ma 4 ore, dalle 9 alle 13. Non può essere una minoranza politicizzata a bloccare la seconda potenza industriale di questo continente – dice Matteo Salvini dal palco dell'assemblea nazionale di Federmanager a Roma – . Mi faccio carico di quella maggioranza silenziosa che non può dipendere dagli umori di Landini e di qualcuno che fa politica utilizzando i lavoratori. E quindi come la norma prevede chi disobbedirà a queste regole ne pagherà le conseguenze".
Cosa rischia chi non rispetta la precettazione
Chi non rispetta la precettazione, per la legge, rischia multe da 500 a 1000 euro. Ma non c’è solo una questione economica. Un muro contro muro non farebbe altro che alzare la tensione sociale nelle piazze in cui Cgil e Uil manifesteranno venerdì.
Il garante
Nei giorni scorsi la Commissione di garanzia si era espressa sullo sciopero dicendo sostanzialmente che “non ci sono i presupposti di uno sciopero generale” ma che quello di venerdì si configurerebbe come uno “sciopero intersettoriale”. Una differenza non da poco. Lo sciopero generale consente infatti di poter proclamare 8 ore di astensione dal lavoro mentre quello intersettoriale 4. Una posizione contestata concettualmente da Cgil e Uil che hanno anche sottolineato come la commissione sia nominata dal governo. I sindacati hanno immediatamente affermato che per loro “restava valido lo sciopero generale”. Ma la situazione si è complicata con la decisione del ministro Salvini di precettare i lavoratori fissando l’orario dello sciopero sei trasporti dalle 9 alle 13.
Bombardieri: non cancelliamo lo sciopero
"Lo sciopero va avanti comunque, con quattro ore nel settore dei trasporti, con 8 ore negli altri comparti e la manifestazione in piazza del Popolo si terrà a questo punto più numerosa di prima – ha detto alla fine il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri –. Non abbiamo condiviso il giudizio della commissione e siamo preoccupati perché il diritto allo sciopero per la prima volta viene messo in discussione, è un precedente molto pericoloso".
Sciopero dei trasporti di 4 ore
"Prendiamo atto di questa scelta del governo e in questo caso lo sciopero del settore del trasporto sarà dalle 9 alle 13", ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa sullo sciopero generale, proclamato dalle due Confederazioni. "E' bene che sia compreso da tutti. Siamo in presenza di un atto mai avvenuto nella storia del nostro Paese dal dopoguerra in poi. Mai un ministro era intervenuto per precettare e impedire ai lavoratori di un settore di poter esercitare, se volevano, un loro diritto di scioperare. La precettazione è un atto molto forte". "La nostra è una mobilitazione generale, abbiamo deciso con un atto di responsabilità di concentrare le categorie maggiormente coinvolte dalla legge 146 in un'unica giornata. Lo avevamo fatto proprio per rispetto e tutela dei cittadini coinvolti. Usare questa cosa per dire che il nostro non è uno sciopero generale è sbagliato nel merito". "Le motivazioni usate significano che qualsiasi sciopero potrebbe essere precettato, c'è una regressione pericolosa. Si mette in discussione che le organizzazioni sindacali abbiano il diritto di poter negoziare col governo le riforme su pensionati e giovani lavoratori".
La soddisfazione di Salvini
Matteo Salvini in una nota esprime "soddisfazione" per la riduzione dello sciopero dei trasporti da 8 a 4 ore annunciato dai sindacati dopo la precettazione. "Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Non è messo in discussione il diritto allo sciopero", dice il ministro.