Giovedì 30 Gennaio 2025
EMILY POMPONI
Economia

Sciopero nazionale: caos e scontri a Torino, Salvini chiede revisione norme

Lo sciopero nazionale ha causato disagi e scontri a Torino. Salvini critica l'uso politico delle astensioni dal lavoro.

Lo sciopero nazionale ha causato disagi e scontri a Torino. Salvini critica l'uso politico delle astensioni dal lavoro.

Lo sciopero nazionale ha causato disagi e scontri a Torino. Salvini critica l'uso politico delle astensioni dal lavoro.

Lo sciopero di ieri, che il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva tentato di precettare (incappando però in un niet dal Tar del Lazio), alla fine si è fatto. Trasporto pubblico, scuola, sanità, giornalisti Rai: chi ha aderito allo stop, è rimasto con le braccia incrociate nel freddo gelido delle piazze. E così il penultimo venerdì prima di Natale "grazie a un giudice", commenta il leader leghista, si è trasformato in un nuovo "venerdì di caos". E che caos: dalla protesta romana dei lavoratori al lancio di uova contro la polizia in un corteo studentesco pro Palestina a Torino fino ai cartelli, sempre qui ma a palazzo Nuovo, per "Luigi Mangione (il killer di Brian Thompson, ad di un colosso assicurativo sanitario americano, ndr) libero". Tanto che in serata Salvini torna sull’argomento: "È urgente rivedere la norma sull’astensione dal lavoro, visto che ormai è un’arma di scontro politico e di aggressione alle forze dell’ordine anziché di tutela dei lavoratori".

LA SFIDAIeri, l’Unione sindacale di base è scesa in piazza per "contrastare sul piano economico e del lavoro una politica che asseconda la deindustrializzazione e condanna alla turistificazione della Penisola".

IL CORTEO DIIn piazza a Roma a protestare contro il governo erano in 5mila, racconta Usb, tra "migranti, lavoratori, operai, studenti, ricercatori" al grido di "schiavi mai" per protestare contro le politiche dell’esecutivo Meloni. "Questa è Resistenza, noi non ci arrendiamo", gridano gli attivsti tra cori, fumogeni e fuochi d’artificio davanti al ministero dei Trasporti. Poi l’azione si è spostata al dicastero della Difesa dove, a colpi simbolici di fuochi di artificio, si è protestato contro la spesa militare in sostegno a Israele.

LA PARTECIPAZIONELe adesioni sono state a spot: Trenord ha cancellato il 15% dei treni, mentre a Venezia la percentuale di adesione alla protesta è stata del 77% per i vaporetti, del 64% per mezzi su terraferma; segue poi Napoli dove, secondo Usb, l’adesione è stata del 60%. A Perugia si parla addirittura dell’80% di adesioni. Diversa la situazione a Torino, dove solo il 24,9% del personale Gtt ha aderito, poco di più a Genova (36%) o Cagliari (30%).

GLI SCONTRIÈ a Torino però che, nonostante la modesta adesione, si sono registrati problemi di ordine pubblico. Lo sciopero dei trasporti si è infatti incrociato con un corteo studentesco non autorizzato. Gli studenti, arrivati davanti al Politecnico, hanno lanciato uova e sassi contro la polizia, scatenando la reazione delle forze dell’ordine. Due agenti sono rimasti feriti e due studenti sono stati identificati. Successivamente, il corteo ha compiuto un blitz alla sede Rai di via Verdi, dove hanno divelto la grata d’ingresso accusando l’ente di disinformazione sul Medio Oriente.

LE POLEMICHEIl mondo della politica si espresso in segno di solidarietà con la polizia, a partire dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. "Imbrattamenti, danneggiamenti al patrimonio pubblico e violenza non sono mai giustificabili e vanno condannati con fermezza. Piena solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte negli scontri". "Ancora una volta feriti a Torino dove un grumo di irresponsabili delinquenti dei centri sociali continua a seminare violenza. La risposta migliore che dobbiamo dare a questi teppisti è la rapida approvazione del disegno di legge sulla sicurezza", è il commento del senatore Fi, Maurizio Gasparri.

LA COMUNITÀ EBRAICARabbia anche dalla comunità ebraica, che attraverso le parole di Noemi di Segni, presidente Ucei, si scaglia contro la decisione di Usb di annoverare il genocidio contro il popolo palestinese tra le ragioni dello sciopero e lancia l’allarme sul rischio antisemitismo.