Roma, 13 novembre 2023 – “Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un'altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessaria e urgente”. sono queste le ragioni al centro della mobilitazione promossa da Cgil e Uil a partire dal 17 novembre.
Cinque giornate di scioperi
Sono previste, così come hanno pianificato Cgil e Uil, 5 giornate con scioperi di otto ore e manifestazioni in 58 piazze con oltre 100 presidi su base territoriale e regionale e saranno così articolate:
- Venerdì 17 novembre, 8 ore o intero turno di sciopero per tutte le lavoratrici e i lavoratori delle Regioni del Centro. Alla manifestazione di Roma in Piazza del Popolo, interverranno i segretari generali di Cgil e UIL Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Nella stessa giornata, inoltre, le lavoratrici e i lavoratori delle categorie del trasporto, di tutto il pubblico impiego e della conoscenza sciopereranno sempre per 8 ore o intero turno, ma su tutto il territorio nazionale.
- Il 20 novembre a scioperare sarà la Sicilia; alla manifestazione di Siracusa interverrà Pierpaolo Bombardieri, mentre la Sardegna sciopererà lunedì 27 novembre, Maurizio Landini chiuderà la manifestazione a Cagliari.
- Venerdì 24 novembre, le 8 ore o l’intero turno di sciopero riguarderanno tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Nord; a Torino conclusioni affidate a Maurizio Landini, a Brescia a Pierpaolo Bombardieri.
- Venerdì 1 dicembre a incrociare le braccia per 8 ore o per l’intero turno saranno tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Sud; alla manifestazione di Napoli interviene il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, a Bari chiuderà la manifestazione Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL.
Una mobilitazione, in particolare quella di venerdì 17 che riguarderà trasporto e impiego pubblico a livello nazionale che sta però generando forti polemiche. Ma non è detto che al termine dell’incontro con il Comitato di garanzia i sindacati siano costretti a rivedere modalità e oerari.
Salvini, la precettazione e il we lungo
La Lega va a testa bassa contro lo sciopero di Cgil e Uil proclamato per il prossimo venerdì. E attacca Landini. “Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l'ennesimo weekend lungo”, afferma il partito del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che due giorni fa aveva minacciato di ricorrere all'arma della precettazione.
La risposta di Landini
“Capisco il suo nervosismo, in campagna elettorale ha raccontato che avrebbe aumentato gli stipendi e cancellato la Fornero. E di tutto questo non c'è traccia. Forse Salvini, che non ha mai lavorato, pensa al suo weekend”.
La Commissione di garanzia
Il nodo approda oggi (la convocazione è fissata per le 10.30) sul tavolo della Commissione di Garanzia. “Ribadiremo la nostra posizione. Il nostro è uno sciopero generale anche se articolato in più giorni e stiamo rispettando tutte le norme, stanno sbagliando. Tra l'altro trovo singolare –ha aggiunto Landini – che il ministro intervenga prima ancora del confronto con la commissione. Che è una minaccia verso la commissione di garanzia?”. La commissione deve infatti verificare se ci siano gli estremi per far rientrare gli scioperi (cosa altamente improbabile) trovando un accordo fra le parti in causa e stabilire se ci siano eventuali violazioni delle regole (rispetto delle fasce di garanzia, effettuazione delle prestazioni essenziali (ad esempio nel settore medico-ospedaliero). In questo contesto è probabile che vengano magari rivisti gli orari dell’astensione del lavoro. Come sottolineato dai sindacati “La Commissione di garanzia è fatta sia per tutelare i diritti dei cittadini ma anche per garantire, appunto, i diritto allo sciopero sancito dalla Costituzione”.
Sciopero generale o intersettoriale
La questione davanti alla Commissione di Garanzia si giocherà in particolare sul fatto che lo sciopero di venerdì sia da ritenere uno sciopero generale o intersettoriale. In questo secondo caso l’astensione dal lavoro sarebbe di massimo 4 ore per turno e non su tutta la giornata.