Roma, 14 novembre 2023 – Lo sciopero generale del 17 novembre, proclamato da Cgil e Uil, diventa motivo di scontro politico ai livelli più alti, con il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, a un passo dalla precettazione dei lavoratori. E con i sindacati che fanno muro con un atto di disobbedienza a quanto stabilito dalla Commissione di Garanzia che ha bocciato la manifestazione contro la manovra non considerando le motivazioni della protesta sufficienti per il riconoscimento dello "sciopero generale".
Con questa decisione, il Garante, "non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero – si legge nella dispositivo della Commissione –, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona".
Subito, la Lega ha esultato affermando che il "capriccioso Landini è stato messo in castigo". Parole che hanno avuto un effetto detonatore. Lo stesso leader del Carroccio (che aveva accusato i sindacati di proclamare le agitazioni solo a ridosso del weekend ) ha smorzato solo in parte i toni, richiamando al "buon senso" e al rispetto delle regole: "Difendiamo il sacrosanto diritto alla mobilitazione, ma deve avvenire nel rispetto delle regole e non sulla pelle di milioni di famiglie, studenti e lavoratori. La legge mi dà il potere di intervenire e di ridurre l’orario dello sciopero. Se quindi i sindacati rifiutassero di sedersi a un tavolo e di fare quello che gli stanno chiedendo di fare io non starò a guardare".
Parole che dopo giorni di polemica, hanno innescato una reazione inattesa dei vertici sindacali: lo sciopero va avanti lo stesso, nonostante la precettazione del Garante. "Ha sbagliato – sostiene Landini – perché sta forzando. Una forzatura che mette in discussione il diritto di sciopero". Sulla stessa linea il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri: "Non abbiamo alcuna intenzione di rispettare i divieti della Commissione di Garanzia". La Cgil pubblica un comunicato di fuoco: "La precettazione del Garante non ha alcuna valenza giuridica e non può impedire l’esercizio del diritto di sciopero. La Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali, conferma lo sciopero del 17 novembre (ma non per il trasporto aereo, ndr ), per difendere il diritto di sciopero e per chiedere al governo di ascoltare le istanze dei lavoratori".
Landini attacca anche il leader leghista: "Dovrebbe avere rispetto per i lavoratori che ci rimettono i soldi per migliorare il Paese mentre Salvini e la Lega stanno cercando di non far parlare delle i cose che non hanno fatto: dovevano cambiare le pensioni, e le hanno peggiorate, aumentare i salari e invece stanno calando, dovevano affrontare l’evasione e invece fanno i condoni, dovevano tassare gli extra profitti e invece niente. È chiaro che oggi stanno cercando di parlare d’altro e non delle debolezze e dell’incapacità che stanno dimostrando".
A sostegno del sindacato si è schierata l’intera opposizione. Prima Elly Schlein: "Giorgia Meloni umilia i lavoratori calpestando il loro diritto di sciopero. Un assaggio del premierato forte: forte coi deboli e debole coi forti" (beccandosi la replica di Salvini: "Non c’entra una fava". E ancora: "È chiaro che la Cgil si sostituisce a un Pd che non esiste"). Poi, Giuseppe Conte: "Salvini minaccia, e dice ai sindacati in quali giorni della settimana devono fare sciopero. Il problema evidentemente non è lo sciopero, ma le ragioni che sottoscriviamo completamente".
In serata, dopo una serie di botta e risposta di fuoco, l’opposizione ha "chiamato ad horas " lo stesso Garante in Parlamento per chiarire: "Vogliamo capire quali siano stati i criteri per cui si è proceduto alla precettazione a differenza di altri scioperi indetti dai sindacati autonomi", dice il capogruppo Pd in commissione Lavoro Arturo Scotto. Carlo Calenda, leader di Azione, che pure non è proprio in ottimi rapporti con il leader della Cgil, osserva: "Salvini sta solo facendo campagna elettorale. Se proprio devo scegliere tra l’affermazione di Salvini, dei capricci, e quella di Landini, sul fatto che Salvini non abbia mai lavorato un giorno in vita sua, direi che la seconda mi trova più d’accordo".
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