Roma, 7 novembre 2011 - Si è concluso lo sciopero dei dipendenti della grande distribuzione. Diversi supermercati chiusi, cortei, proteste e pure un flash mob in strade e piazze di tutta Italia (FOTO). Ma anche tanti iper che sono rimasti aperti e hanno svolto regolare servizio. E la gente che, facendo regolarmente la spesa, non si è accorta dei disagi. Questo il bilancio dello sciopero di oggi, con i sindacati che da una parte esultano e sbandierano un'adesione "altissima" e le catene che dall'altra minimizzano, fornendo numeri opposti. La protesta ha coinvolto, con prevedibili differenti tassi d'adesione, tutti i big del settore. Dall'Ipercoop a Decathlon, passando per Ikea, Coop, Rinascente ed Esselunga. Poi Upim, Oviesse, Carrefour, Coin: lo sciopero nazionale era indetto per oltre 500.000 lavoratori della grande distribuzione organizzata, della distribuzione cooperativa e del commercio al dettaglio è stato indetto Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
COME E' ANDATO LO SCIOPERO? Guerra di cifre.
IL BILANCIO - Indagando qua e là per l'Italia, stamattina si scopriva che diversi erano i supermercati aperti. Magari a servizio ridotto e con alcuni settori chiusi. La situazione è diventata più calda nel pomeriggio, con diverse strutture chiuse dalle 13.30.
LE RAGIONI DI CHI SCIOPERA - Nel mirino dei sindacati c'è il mancato rinnovo dei contratti nazionali di settore e la difesa "di diritti e salario". Le sigle denunciano che si sta tentando di smantellare e destrutturare i contratti esistenti e annunciano una "lunga battaglia". Senza risposte, infatti, il 19 dicembre si replicherà con un'altra giornata di sciopero unitario. "Incrociamo le braccia - spiega la segretaria generale della Filcams Cgil, Maria Grazia Gabrielli - per il rinnovo del contratto. Siamo in trattativa da ormai 22 mesi e il risultato contrattuale non c'è perché le distanze sono ancora troppo grandi. Non possiamo avere un contratto nazionale piu' debole rispetto a quello esistente". Gabrielli spiega che per le associazioni datoriali il contratto deve avere più flessibilità e un recupero produttività: "Questo si traduce in un abbattimento e alleggerimento degli scatti di anzianità, dei permessi e in alcuni casi anche delle maggiorazioni per gli straordinari e il lavoro domenicale. A fronte di tutto questo si tenta anche di peggiorare il salario". La Filcams sta lavorando per un alta adesione alla protesta: "Stiamo registrando tra i lavoratori una forte sensibilità. Speriamo che arrivino segnali positivi per riprendere la trattativa su basi diverse".
LEGNANO "Lavorare nella gdo vuole dire non vivere più"
CISL E CGIL - "La Cisl è con le lavoratrici ed i lavoratori del commercio che meritano più rispetto ed un giusto contratto". Così la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan ha commentato sul suo profilo twitter lo sciopero di oggi. Ieri il tweet di Susanna Camusso: #fuoritutti.
7 novembre : "Fuori tutti!" pic.twitter.com/W12MNMwDQw
— Susanna Camusso (@SusannaCamusso) November 6, 2015
IL PAPA - Proprio oggi Papa Francesco, nell'udienza davanti ai lavoratori Inps, in Piazza San Pietro, ha parlato di "diritto sacrosanto al riposo". Ma "non c'è risposo senza lavoro", ha aggiunto. "Al riposo - ha detto - Dio chiamò l'uomo, quindi il riposo è una dimensione umana e divina allo stesso tempo. E l'esigenza di santificare il riposo si lega a quella, riproposta settimanalmente dalla domenica, di un tempo che permetta di curare la vita familiare, culturale, sociale e religiosa".