Roma, 26 novembre 2024 – Sciopero del 29 novembre: Salvini ha firmato la precettazione che riduce la durata della mobilitazione nel settore dei trasporti a 4 ore, dopo la richiesta formulata ieri dal Garante in questo senso. La protesta prevedeva lo stop per 8 ore dei mezzi pubblici (stop a bus, metro, aerei e navi, mentre i treni viaggeranno regolarmente).
Oggi il ministro ha incontrato i sindacati che però hanno rigettato la proposta di comprimere l’agitazione. “Noi rispettiamo le regole: se ci sarà una precettazione, la impugneremo e, quindi, ci rivolgeremo alla magistratura”, aveva detto poco prima dell’annuncio il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando a margine di un'iniziativa. Sulla stessa linea la reazione della Cgil: “Attenderemo gli atti, li valuteremo e poi la necessità sarà quella ovviamente di impugnarli e di procedere nella direzione che già purtroppo abbiamo avuto modo di riscontrare in precedenti scioperi generali", aveva affermato la segreteria nazionale, Maria Grazia Gabrielli, parlando con i giornalisti al termine della riunione al ministero. "Se faremo ricorso al Tar? - ha proseguito - Valuteremo in virtù di come sarà argomentata" la precettazione, "chiaramente" ci sarà "un ricorso al Tar, ma non escludiamo neanche di approfondire tutte le vie necessarie alla tutela in primis dello sciopero generale e dei lavoratori a cui viene leso questo diritto".
Duro il commento alla decisione di Salvini della segretaria del Pd Elly Schlein. "Sta purtroppo diventando un copione, quello del governo che rifiuta il confronto con i lavoratori, respinge i tentativi di esporre le proprie ragioni e che, con la precettazione, nega anche il diritto di sciopero. Una violazione grave, che disapproviamo fermamente”.
Salvini: “Oltre una protesta al giorno”
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, accusa: "In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute e al lavoro di tutti gli altri italiani".
Oggi i sindacati avevano duramente criticato Salvini: “Al ministro chiediamo che cosa abbia fatto in questi due anni per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, per migliorare le condizioni del trasporto pubblico e per assicurare la regolarità degli orari e dell'efficienza del servizio – aggiungono – . Il diritto alla mobilità va garantito sempre e non solo in occasione della proclamazione degli scioperi. Salvini, piuttosto, farebbe bene a preoccuparsi di rinnovare i contratti a milioni di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno sono al servizio della cittadinanza".
Landini: “Attacco al diritto di sciopero”
"Salvini ancora una volta attacca il diritto di sciopero. Perché questo è uno sciopero generale, il primo che noi proclamiamo quest’anno. E lo proclamiamo proprio per tutelare al meglio i diritti delle persone, che altrimenti non non sono tutelati, anche dalle politiche del governo. Questo è un attacco esplicito e penso che il problema vero è tutelare i cittadini da Salvini, non tutelarli da uno sciopero”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato a ‘Il cavallo e la torre’ su Raitre sullo sciopero del 29 novembre. "Non so se ha mai fatto un giro in metropolitana, sugli autobus, sui treni, o se vive da un`altra parte. Noi (lo sciopero) lo facciamo proprio perché vogliamo che si facciano degli investimenti, che si facciano le cose serie", ha aggiunto.
Anche il Garante ha chiesto metà giornata di sciopero
Ieri la Commissione di garanzia aveva chiesto al Ministero di limitare lo sciopero a 4 ore dal momento “che si profila il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati". Nella delibera, la Commissione ha segnalato “la concentrazione di una pluralità di scioperi, alcuni dei quali già indicati come illegittimi, rilevando che tale addensamento provoca un pregiudizio grave al diritto alla mobilità dei cittadini utenti”.