Martedì 12 Novembre 2024

Sciopero trasporti 15 dicembre 2023, muro di Salvini: non sarà di 24 ore

Il ministro si prepara a precettare la mobilitazione dei sindacati di base: “L’orario sarà ridotto. Gli italiani non possono rimanere a piedi due volte al mese”

Matteo Salvini (Ansa)

Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 5 dicembre 2023 – Matteo Salvini tira dritto: "Lo sciopero di 24 ore non si può fare, dovrà essere ridotto”. Si annuncia un nuovo braccio di ferro tra il ministro dei Trasporti e i sindacati, in previsione della mobilitazione del settore trasporti indetta da Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato - Sgb - Cub Trasporti - Usb Lavoro Privato, per il prossimo 15 dicembre, venerdì. 

La data dell’agitazione era inizialmente fissata per lo scorso 27 novembre, ma dopo la precettazione del ministro che ne riduceva l’orario (a 4 ore), i sindacati di base hanno deciso di spostare tutto, calendarizzando le 24 ore di sciopero per il 15 dicembre, “sfidando il ministro Salvini sul terreno dei diritti costituzionali, oltre che nel merito delle questioni poste dalle istanze dei lavoratori, ignorate dalle controparti datoriali e dal responsabile del dicastero dei trasporti”.

Oggi Salvini torna sulla querelle. "Io intendo garantire il diritto allo sciopero per una minoranza - ha spiegato il vicepremier all’assemblea Confimi - però ho anche il dovere di garantire il diritto al lavoro e ala mobilità della maggioranza degli italiani". 

"Chiedere aumenti salariali per gli autisti è sacrosanto – ha aggiunto – però gli italiani non possono rimanere a piedi due volte al mese, se vuoi rivendicare aumenti è giusto farlo ma lo fai per alcune ore, se metti sul tavolo uno sciopero di 24 ore guarda caso sempre lunedì e venerdì, allora no". Il ministro allude allo scorso sciopero dei mezzi dell’1 dicembre  e alla convinzione che dietro la scelta del giorno, ci sia la volontà sindacale di garantire il “weekend lungo”, ai lavoratori. 

Il sindacato di base è consapevole che dalla parte del governo "giocano le pesantissime sanzioni previste per i lavoratori e per le organizzazioni che disobbediscono a un'ordinanza del Ministro anche se palesemente illegittima e anticostituzionale”, annunciava l’Usb qualche giorno fa  dopo l’incidente in Calabria l’Usb. Saranno comunque "verificati tutti gli spazi di disubbidienza, fatto per noi ormai ineluttabile di fronte a questo tipo di attacco, e i costi che dovremo sopportare per difendere i principi e i valori sui quali si fonda la nostra Repubblica".