La conferma dell’accorpamento delle aliquote Irpef in tre scaglioni, la nuova disciplina sulle detrazioni e la revisione del taglio del cuneo fiscale con l’allargamento della platea dei beneficiari fino a una soglia di reddito di 45mila euro (rispetto ai 35mila del 2024) avranno effetti diretti sulle tasse da pagare per il 2025. Fino a 35mila euro di reddito gli stipendi resteranno praticamente senza grosse variazioni. Anzi con qualche limatura al ribasso. Ad esempio, secondo le simulazioni pubblicate dal Sole 24 Ore, per un reddito di 29mila euro, il guadagno netto sarà inferiore di circa 89 euro. Perdono una decina di euro anche i lavoratori con salari bassi: il netto in busta paga per chi guadagna 10mila euro diminuirà di 10 euro all’anno. Una differenza che sfiora gli 80 euro per una busta paga di 27mila euro. In realtà, i veri vantaggi si avranno a partire dai 35mila euro, con un guadagno netto rispetto al 2024 di circa 1000 euro. Poi, comincerà un vero e proprio décalage con i risparmi che si attestano sui 913 euro per chi ha un reddito di 36mila euro, sui 573 euro per redditi di 39mila fino a un guadagno di appena 5 euro per chi guadagna 44mila euro. Oltre i 45mila euro non ci saranno più risparmi. Da sottolineare anche che è prevista una nuova disciplina per il calcolo delle detrazioni per chi guadagna oltre i 75mila euro all’anno, con l’introduzione di un massimale alle spese eleggibili ai fini delle ai fini del computo degli sconti Irpef.
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