Sugli affitti si pagano poi Irpef o cedolare secca, bollo e imposta di registro. Nel caso si paghi l'Irpef i redditi degli immobili sono cumulati con gli altri redditi del proprietario e tassati secondo le aliquote previste: in questo caso il riordino catastale inciderà. Per la cedolare secca, invece, è prevista una aliquota di tassazione del 21% del canone di affitto, che scende al 10% per i contratti a canone concordato. In questo caso è ipotizzabile che se aumenta il valore della casa possa aumentare l'affitto e quindi la quota di tasse su esso pagate.
Prevista anche l'imposta di bollo (16 euro per ogni 100 righe e per ogni eventuale foglio allegato) e l'imposta di registro pari al 2% del canone annuo, con un minimo di 67 euro (per i contratti a canone concordato il 2% sul 70% del canone annuo).