I lavori concordati e previsti nel capitolato non sono stati svolti, ad eccezione di "alcuni elementi relativi al posizionamento delle canaline esterne e del motore del condizionatore". La committente, una milanese che grazie al superbonus aveva programmato la riqualificazione energetica del suo appartamento, ha sborsato in tre tranche una somma complessiva di 6.946 euro, in parcelle per prestazioni professionali in realtà mai eseguite, con relativa "valorizzazione sul proprio cassetto fiscale dei crediti connessi al contratto".
È solo una delle denunce finite sul tavolo della Procura di Milano per raggiri, inadempienze contrattuali, lavori mai eseguiti o eseguiti in malomodo, opere non a norma e con rischi per la sicurezza di chi abita nelle case ristrutturate. Archiviato il superbonus, resta uno strascico di contenziosi fra committenti e imprese.