La settimana di quattro giorni – puntualizza sempre Naddeo – rappresenta un’ulteriore norma di flessibilità che si aggiunge alla possibilità di fare smart working in modo più articolato a seconda delle esigenze delle amministrazioni, con la quota di lavoro agile che può superare anche la presenza in servizio. Sì assiste, dunque, al rilancio dello smart working con il venire meno della "prevalenza" del lavoro in presenza, con la possibilità in determinati casi che il lavoro da casa superi il 50% del tempo d’impiego. E, per favorirlo, si stabilisce che i buoni pasto verranno riconosciuti anche per le giornate in lavoro agile, superando così l’incertezza attuale che vede i ticket riconosciuti o meno a seconda delle decisioni della singola amministrazione.
EconomiaDalla settimana corta ai buoni pasto, contratto degli statali a misura d’età