Si avvia – come spiega il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo – la sperimentazione di una rimodulazione su quattro giorni, invece che su cinque, dell’attuale orario di lavoro di 36 ore settimanali, comportando ovviamente una giornata lavorativa più lunga, pari a nove ore più la pausa, oltre al riproporzionamento di ferie e permessi giornalieri. Si tratta di una prima sperimentazione, che le amministrazioni possono decidere di attuare su base volontaria e con l’assenso del lavoratore, fermi restando i servizi da erogare. Gli uffici e gli sportelli, dunque, dovranno rimanere aperti ugualmente nei giorni stabiliti, ma la differente organizzazione di turni potrà permettere la riduzione della settimana individuale a 4 giorni. La sperimentazione, del resto, appare tagliata sulla misura di amministrazioni centrali che non hanno rapporti diretti con il pubblico.
EconomiaDalla settimana corta ai buoni pasto, contratto degli statali a misura d’età