Oggi i medici di medicina generale sono liberi professionisti convenzionati, con ampia autonomia organizzativa. La riforma, contenuta in un documento di 22 pagine ancora riservato, prevede invece l’introduzione di un rapporto di impiego diretto con il Servisio sanitario nazionale.
Le novità principali sono tre: i nuovi medici di famiglia saranno assunti, mentre quelli in servizio potranno scegliere se rimanere liberi professionisti o passare al nuovo regime; dovranno operare sia nei propri studi che nei nuovi presidi territoriali, garantendo la copertura dalle 8 alle 20 con servizi diagnostici avanzati; si stabilisce un impegno settimanale di 38 ore, suddiviso tra assistenza diretta ai pazienti e programmazione territoriale.