Il tetto agli stipendi dei manager di società pubbliche e private si applicherebbe a molti, ma non a tutti. Ad essere interessate dalla norma sono le entità partecipate, comprese quelle con partecipazioni minoritarie - come Aci, Camere di commercio, Cri, fondazioni e associazioni private che ricevono finanziamenti pubblici - le quali rischiano di perdere appunto contributi pubblici qualora non si adeguassero. Lo stesso Giorgetti, a proposito, ha spiegato che alcuni potrebbero “rinunciare al contributo pubblico e decidere autonomamente cosa fare, qualcun altro continuerà a richiederlo ma si dovrà adeguare". Stesso destino spetterebbe anche a onlus, cooperative sociali, fondazioni e associazioni di “carattere non generale” che ricevono sovvenzioni pubbliche e che devono rispettare gli obblighi di trasparenza. Poi ci sono le eccezioni. I soggetti esenti da tale misura, come evidenziato da Il Corriere della Sera, sarebbero società che emettono strumenti finanziari quotati come Fs, Anas, Cdp, la Stretto di Messina spa, che ha una deroga specifica introdotta nel 2023.
EconomiaQuanto guadagna un manager pubblico e chi non subirà tagli di stipendio