Giovedì 26 Settembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Pensioni, restano quota 103 e Ape sociale. Carovita, la rivalutazione sarà piena

Ancora da sciogliere il nodo del sostegno delle banche: il governo tratta per un aiuto una tantum. Taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef (per i redditi fino a 60mila euro) dovrebbero diventare strutturali

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti

Roma, 25 settembre 2024 - Il governo, con il ministro dell’Economia e il sottosegretario Alfredo Mantovano, scopre, nell’incontro con i vertici di sindacati e associazioni imprenditoriali, le prime e più rilevanti carte della manovra per il 2025. L’anno che verrà vedrà confermati tutti i meccanismi pensionistici di uscita anticipata attuali (da Quota 103 all’Ape sociale), ma la rivalutazione delle pensioni, rispetto all’inflazione, a differenza degli altri anni, sarà piena. Confermati anche il taglio del cuneo e dell’Irpef, in chiave strutturale, resta da sciogliere, invece, il nodo del sostegno delle banche alla legge di Bilancio: esclusa la tassazione degli extraprofitti, si tratta su un possibile contributo, ma, come lasciano intendere dall’Abi nella nota dell’Associazione, non c’è contributo accettabile se coattivo, con il corollario che i margini di aiuto possono riguardare forme di intervento temporaneo per sostenere "la liquidità dello Stato". Nessuna barricata dal sindacato, ma la consueta divisione tra chi, come Maurizio Landini, leader della Cgil, ipotizza "il rischio di sette anni di politiche di austerità, sacrifici e tagli", e chi, come il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, apprezza invece il confronto con il governo che "è disponibile a ragionare per dare strutturalità al taglio del cuneo contributivo e all’accorpamento delle due aliquote Irpef". 

 

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