Roma, 15 ottobre 2024 - I margini per intervenire sulle pensioni sono stretti. Verso la conferma Quota 103, con la possibilità di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi (con penalizzazioni). Sarà prorogata anche l’Ape sociale. Il governo vuole riproporre una versione aggiornata del 'bonus Maroni', con incentivi ad hoc per chi decide di continuare a lavorare, pur avendo raggiunto i requisiti previdenziali. Lo sconto, nella versione originale del provvedimento, era concentrato sulla quota dei contributi a carico del lavoratore (il 10% dello stipendio). Una misura che però non ha avuto successo. Così il ministro Giorgetti potrebbe anche allargare i cordoni della borsa prevedendo un ulteriore vantaggio di tipo fiscale, sotto forma di detrazioni. L’esecutivo starebbe ragionando sull’esenzione fiscale dei contributi a carico del lavoratore o su una vera e propria riduzione della tassazione.
Un’altra ipotesi è il mantenimento della quota di pensione piena per chi decidesse di continuare a lavorare, considerando per la parte in busta paga una contribuzione figurativa. Una possibilità che potrebbe toccare non solo chi ha i requisiti per Quota 103 ma anche chi ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi versati. In campo anche il passaggio del Tfr ai fondi pensione: un’operazione che avverrà su base volontaria. Potrebbero aumentare anche le pensioni minime.
EconomiaPensioni, fisco, spending review: come sarà la Manovra