Lunedì 14 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Il concordato preventivo

Nel mirino le piccole attività come bar e ristoranti

Per far quadrare i conti sarà fondamentale anche l’esito del concordato preventivo biennale. Il governo spera di incassare non meno di 2 miliardi di euro, quello che serve per rimodulare al ribasso, dal 35 al 33%, l’aliquota intermedia dell’Irpef, per i redditi fino a 50mila euro.

Per centrare l’obiettivo l’Agenzia delle entrate ha fatto partire una missiva per i titolari di attività produttive con redditi medio bassi, dal bar ai ristoranti fino alle rosticceria, con un messaggio chiarissimo: chi non aderirà al concordato entro la scadenza del 31 ottobre, rischia molto probabilmente di finire nella rete dei controlli della Guardia di Finanza e dell’Agenzia. E non avranno neanche la possibilità di accedere alla sanatoria collegata al concordato.

Nel mirino dell’esecutivo ci sono soprattutto alcune categorie che continuano a dichiarare redditi ritenuti decisamente "sospetti". Ad esempio i bar e le pasticcerie, che in media non vanno oltre i 12.266 euro. E lo stesso vale per i ristoranti che con 15.513 euro guadagnerebbero meno di un tassista. Il pressing è evidente e dal momento che le risorse servono ora, il governo ha già fatto sapere che non ci saranno rinvii.
 

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