Il piatto forte resta il taglio dell’Irpef, una partita che si gioca tutta sul filo delle risorse che saranno garantite dal Concordato biennale preventivo. Il governo punta a rendere strutturale la rimodulazione delle aliquote Irpef il secondo scaglione dal 35 al 33%. Un emendamento di FI propone l’innalzamento della soglia fino a 60mila euro di reddito. Ma resta tutto da sciogliere il nodo delle risorse. L’operazione costerebbe fra i 2,5 e i 4 miliardi di euro, soldi che sarebbero dovuti arrivare dal Concordato Biennale Preventivo. Peccato che, alla scadenza del 31 ottobre, gli incassi si sono fermati a quota 1,3 miliardi. Da qui la decisione del governo di riaprire i termini per un altro mese, fino al 12 dicembre. Il decreto dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
EconomiaManovra, gli emendamenti: a destra Rai e pensioni, a sinistra sanità e congedi