Confermato il taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione dell’Irpef su tre aliquote. Per l’ulteriore sforbiciata di 2 punti dell’aliquota intermedia occorrerà attendere il bilancio finale del concordato biennale preventivo: per ora gli incassi si sarebbero fermati a quota 1,6 miliardi. Salta, invece, l’annunciato aumento delle tariffe autostradali dell’1,8% a partire dal primo gennaio. E c’è un dietrofront sulla stretta fiscale su Bitcoin e simili. In base ad un emendamento approvato in commissione Bilancio l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze e sugli altri redditi delle criptovalute resta al 26 % nel 2025 e sale al 33% nel 2026, contro il rialzo al 42% inizialmente indicato. Salta il taglio del canone Rai da 90 a 60 euro richiesto dalla Lega. Che, però, incassa un mini ritocco delle soglie di reddito (da 30 a 35mila euro) di lavoro dipendente o pensione per accedere alla flat tax riservata alle partite Iva. Per le banche è previsto il posticipo di deduzioni fiscali per il 2025 e il 2026. Arriva la tassazione al 7% per emigrati e pensionati che decidono di trasferirsi nei territori colpiti dal sisma 2016.
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