Le imprese incassano la mini-Ires: l’aliquota sarà ridotta di 4 punti per le imprese che accantonano l’80% degli utili, a condizione che almeno il 30% degli utili accantonati (per una somma di almeno 20mila euro) sia destinata all’acquisto di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate in Italia. Per accedere alla riduzione dell’Ires inoltre le imprese non devono aver fatto ricorso alla cassa integrazione, e che abbia assunto lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato in una misura pari ad almeno l’1% del numero medio di lavoratori a tempo indeterminato occupati nel corso del 2024.
Per finanziare la misura sollecitata da Confindustria, il governo chiede un nuovo contributo alle banche, aggiuntivo a quello dei 3,4 miliardi, in due anni, previsto dal testo della manovra approvato dal Consiglio dei ministri. Il nuovo prelievo è ottenuto da una riduzione della percentuale, dal 65% al 54%, delle compensazioni delle perdite fiscali registrate negli scorsi anni. Arriva anche una decontribuzione a favore delle pmi del Sud sui lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Il taglio dei contributi per il 2025 sarà del 25% fino a un tetto di 145 euro al mese. Prorogato anche il Fondo di garanzia per le Pmi.
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