Transizione 4.0: introduzione di un meccanismo a "rubinetto" che chiude l’accesso ai crediti d’imposta al superamento di un tetto di 2,2 miliardi di euro. Gli investimenti effettuati entro il 2025, con coda al 30 giugno 2026, sono validi se prenotati con un acconto minimo del 20% prima della pubblicazione della legge;
Transizione 5.0: innalzamento dell’aliquota fino al 45% per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro. Inoltre, vengono potenziate le agevolazioni per l’acquisto di pannelli fotovoltaici. Salta la proroga che avrebbe esteso la scadenza per la conclusione degli investimenti dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026;
PMI Innovative e start-up: le spese per PMI innovative e start-up sono escluse dalla base di calcolo delle detrazioni fiscali, arricchendo la lista delle spese tutelate dal fisco (già incluse quelle sanitarie). Le agevolazioni rateizzate saranno conteggiate annualmente solo per le rate in scadenza al 31 dicembre. Inoltre, il tetto di spesa per le detrazioni sulle spese d’istruzione aumenta da 800 a 1.000 euro;
Fondi per l’editoria: incremento del Fondo per l’Editoria a 50 milioni di euro (dai 20 milioni iniziali);
Revisori del MEF: i revisori del MEF, contrariamente a quanto inizialmente proposto, non entreranno nei collegi sindacali delle aziende e degli enti che beneficiano di contributi pubblici. I controlli saranno affidati agli organi esistenti per contributi superiori a 100.000 euro. Questi dovranno inviare una relazione annuale al MEF attestando l’uso corretto dei fondi.