La cornice è ormai pronta, è tutta nei numeri del Piano strutturale di bilancio approdato ieri in Parlamento. Un documento, chiosa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che "non lascia indietro nessuno e si concentra su pensioni, sanità e famiglia". Il Piano è stato ieri validato anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio, che ha sollevato qualche dubbio sulle previsioni del 2026, considerate troppo ottimiste per uno 0,2%.
Per il menu definitivo della prossima manovra economica, che conterrà 33 collegati, bisognerà attendere ancora qualche giorno. I punti fermi restano i saldi, con il taglio del deficit dello 0,5% (circa 12 miliardi), ai quali occorre aggiungere altri 12-13 miliardi per finanziare le misure considerate strategiche, dal cuneo fiscale all’Irpef. La manovra avrà un impatto sul Pil dello 0,3%, vale a dire 6 miliardi. Ma c’è ancora da calcolare l’entità del 'tesoretto' del concordato fiscale e l’incasso dell’eventuale contributo delle banche. Tutte risorse che potrebbero dare un aiuto considerevole a sistemare tutti i tasselli della prossima legge di Bilancio.
EconomiaManovra 2025, impatto da 6 miliardi sul Pil. Giorgetti chiede aiuto alle banche