Dal 2013 al 2023 la spesa sanitaria privata pro-capite è cresciuta in termini reali del 23,0%, invece quella pubblica del 7,6%. Nel periodo 2015-2022 le retribuzioni dei medici nel Servizio sanitario nazionale hanno subito un taglio in termini reali del 6,1%. Non sorprende, quindi, che l'87,2% degli italiani ritenga una priorità migliorare le retribuzioni e le condizioni di lavoro dei medici, considerati la risorsa più importante della sanità. Negli ultimi 24 mesi il 44,5% degli italiani ha sperimentato il sovraffollamento nelle corsie di ospedale o in altri servizi sanitari. Ogni 100 tentativi di prenotare prestazioni nel Servizio sanitario, il 34,9% degli italiani finisce poi nella sanità a pagamento. E' la lunghezza delle liste di attesa che spinge a cercare soluzioni a pagamento. Lo spostamento verso il settore privato riguarda tanto il 37,1% delle persone con redditi medio-alti, quanto il 32,0% di quelle con redditi bassi. Il 36,9% degli italiani in effetti ha dovuto tagliare altre spese per finanziare le proprie spese sanitarie, quota che sale al 50,4% tra le persone con redditi bassi e scende al 22,6% tra quelle con redditi alti. Il 63,4% degli italiani dichiara di provare sfiducia nel Servizio sanitario, perche' teme di non poter contare su soluzioni appropriate, mentre solo il 27,9% ha fiducia e si sente con le spalle coperte.
EconomiaCensis: in Italia sindrome da galleggiamento. "Redditi giù, il ceto medio si sta sfibrando"