Segnali incoraggianti arrivano sul fronte del lavoro giovanile. La forte spinta occupazionale dell'ultimo triennio è ben visibile nei dati sugli occupati nella fascia d'età 15-29 anni, che raggiungono la soglia dei 3 milioni (+206.000 dal 2019), di cui circa 1,8 milioni maschi e 1,2 milioni femmine. Di riflesso, il tasso di disoccupazione giovanile si è ridotto al 16,7% nel 2023 (5,6 punti in meno rispetto al 2019). E' quanto rileva il Censis nel suo rapporto annuale. Il primo semestre del 2024, segnala il Censis, mostra un ulteriore aumento dello 0,4% dei giovani occupati. Di riflesso, il tasso di disoccupazione giovanile si è ridotto al 16,7% nel 2023 (5,6 punti in meno rispetto al 2019). Secondo i dati più recenti del 2024 il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 15,4%. Si osserva anche una contrazione del numero dei Neet under 30: 1.405.000 nel 2023, il 28,3% in meno rispetto al 2019. Secondo le stime del Censis, il costo derivante dal loro mancato inserimento nel lavoro si quantificava nel 2023 in 15,7 miliardi di euro. Sul fronte previdenziale il futuro è incerto: il 75,7% pensa che non avrà una pensione adeguata quando lascerà il lavoro. Ben l'89,8% dei giovani ha questa certezza.
EconomiaCensis: in Italia sindrome da galleggiamento. "Redditi giù, il ceto medio si sta sfibrando"