Dal 2016 il canone Rai non viene più pagato attraverso un versamento individuale. Una procedura che portava a un'elevatissima evasione del canone: bastava non pagare e i controlli erano complicatissimi da effettuare.
Per ovviare a ciò nel 2016 l'allora governo Renzi decise di far pagare a tutti i titolari di un contratto di fornitura di corrente elettrica il canone Rai.
Ciò permise contemporaneamente una riduzione della "tassa": da 113 euro a 90 euro.
Da allora il pagamento avviene mediante addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre di ogni anno.
Quest'anno gli italiani hanno dunque versato 7 euro al mese da gennaio a ottobre. Nel 2025, se non cambierà il testo, si tornerà invece a versare 9 euro al mese nel corso dello stesso arco temporale.
L'onere di dimostrare che non si è tenuti a pagare il canone Rai spetta alle singole persone. Se si è infatti intestatari di un contratto di fornitura elettrica ma non si possiede un televisore è possibile comunicarlo alle autorità e non essere soggetti al pagamento delle rate in bolletta.