Domenica 26 Gennaio 2025
BRUNO MIRANTE
Economia

La scalata di Mps a Mediobanca spiegata in modo semplice

L’offerta pubblica di scambio, il ruolo di Generali, il valore delle azioni, gli obiettivi dell’operazione finanziaria che ha colto di sorpresa i mercati

Roma, 25 gennaio 2025 – Colpo a sorpresa nello scenario del risiko bancario italiano. Il Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il tentativo di una scalata su Mediobanca attraverso il lancio di un'offerta pubblica di scambio totalitaria. L'istituto di credito senese ha valutato quello milanese 13,3 miliardi ed ha offerto 23 azioni proprie in cambio di 10 dell'istituto di piazzetta Cuccia. L'operazione porterebbe alla creazione del terzo polo bancario italiano, ha detto l'ad di MPS Lovaglio, e si avvantaggerebbe dei flussi di cassa di Generali di cui Mediobanca ha il tredici per cento. Una svolta che vede Del Vecchio e Caltagirone tra gli attori principali.

BANCA MPS
La scalata di Mps a Mediobanca spiegata in modo semplice

L’offerta "ostile" e il ruolo di Generali

Mediobanca dal canto suo, – secondo quando si apprende in ambienti finanziari – considera l'offerta di Mps come "ostile" perché "non è stata concordata". La mossa di Monte Paschi di Siena va interpretata sulla base del ruolo di Generali. Dalla fusione – come ha evidenziato ancora l'ad Lovaglio –nascerebbe un "campione" con circa 300 miliardi di risparmi da gestire e si potrà contare sui flussi di cassa che arrivano dal Leone di Trieste. Generali ha come primo azionista Mediobanca, seguita dalla famiglia Del Vecchio e Caltagirone. Prendere il controllo di Mediobanca, che a Piazza Affari vale 12,7 miliardi, porterebbe nelle intenzioni di Mps a una integrazione tra una banca commerciale tradizionale e una banca d'investimento.

Il comunicato di Mps: vogliamo creare il terzo polo bancario

Dall'unione tra Mps e Mediobanca "nasce un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali", viene spiegato in una nota. "Il nuovo gruppo proteggerà e favorirà lo sviluppo dei due già forti brand Mps e Mediobanca, preservandone il posizionamento e le competenze uniche e consentendo alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a una piattaforma di servizi bancari più ampia e integrata".

Gli azionisti di MPS

Il primo azionista di Monte dei Paschi risulta ancora il ministero dell'Economia (Mef) che ha una quota dell'11,7%. L'ultima cessione di quote ha portato all'interno della compagine azionaria Delfin (Del Vecchio), che poi è salito ancora e ora ha il 9,78%, e le società del gruppo Caltagirone con il 5,03%. Un altro 5,03% è detenuto da Banco Bpm che ha lanciato un'Opa sull'azionista Anima che sfiora il 4%. Quando l'operazione sarà conclusa avrà attorno al 9% di Mps.

Mediobanca direbbe addio a Piazza Affari

L'offerta di Mps su Mediobanca porterebbe anche a un addio di Piazzetta Cuccia a Piazza Affari. "L'obiettivo dell'offerta – si legge nel comunicato di Mps – è acquisire l'intero capitale sociale dell'emittente e conseguire la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione su Euronext Milan. Si ritiene, infatti, che il delisting favorisca gli obiettivi di integrazione, creazione di sinergie e crescita tra Mps e Mediobanca".

Lovaglio: Mediobanca la miglior opzione per Mps

"Oggi siamo a presentare la migliore business combination industriale per un nuovo moderno gruppo bancario italiano, con una piattaforma integrata di servizi finanziari a 360 gradi unendo le forze con un gruppo finanziario che gode di una forte reputazione e di una posizione leader sul mercato". Per Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, si tratta di un "incredibile opportunità" che "crea valore per gli azionisti di entrambi i gruppi". "Mps con Mediobanca può diventare un campione italiano con un modello globale tra i migliori sul mercato e in alcune aree di eccellenza possiamo competere anche in ambito europeo".

La benedizione di Giorgetti

"Lo Stato, che persegue finalità generali, non deve fare il banchiere, tanto è vero che noi abbiamo risanato il Monte dei Paschi di Siena. Ne siamo usciti e ne usciremo definitivamente magari in futuro". Così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti ha commentato l’offerta lanciata da Mps su Mediobanca, intervenendo agli Stati Generali dell’Economia della Lega ad Arona. "Se il mercato risponderà saremo contenti e se il mercato non risponderà ne prenderemo atto. Però io credo che sia assolutamente lineare, totalmente trasparente e nell’interesse dell’economia italiana", ha chiosato Giorgetti.