Domenica 22 Dicembre 2024
EMILY POMPONI
Economia

Scaglioni nuova Irpef 2024: la simulazione fascia per fascia. Cosa cambia e chi ci guadagna

Con l'Irpef rimodulata no tax area fino a 13 mila euro. Risparmi fino a 260 euro per redditi bassi, ecco come cambiano le buste paga

Roma, 18 ottobre 2023 - Da gennaio 2024 le aliquote Irpef passeranno da quattro a tre: è quanto stabilito dalla riforma fiscale del governo Meloni approvata nell’ultimo Consiglio dei Ministri. Tra le novità, oltre l’accorpamento del primo scaglione, c’è anche il taglio del cuneo fiscale con effetti diretti sugli stipendi dei lavoratori. Cosa cambia nella busta paga con la nuova Irpef? Proviamo a fare chiarezza con alcune simulazioni tra le diverse fasce di reddito da lavoro dipendente.

Nuova Irpef 2024: cambiano le aliquote
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Nuove aliquote Irpef 2024

Prima di procedere con le simulazione guardiamo cos’è cambiato in materia fiscale. In sostanza, il primo scaglione Irpef viene accorpato con una revisione della no tax area, ossia la fascia di reddito entro la quale non si è soggetti alle imposte sul reddito, che da 8.174 euro arriva a 13 mila euro. Le seguenti sono invece le nuove aliquote Irpef in vigore da gennaio 2024:

  • redditi fino a 28mila euro: aliquota del 23%
  • redditi tra i 28mila e i 50mila euro: aliquota del 35%
  • redditi superiori ai 50mila euro: aliquota del 43%

La manovra per il 2024 vede anche un taglio del cuneo fiscale del 7% per le retribuzioni fino a 25mila euro e del 6% per retribuzioni fino a 35mila euro.  

Chi ci guadagna?

Ad esclusione della no tax area, per chi guadagna fino a 15mila euro all'anno di fatto la riforma non cambierà nulla, dal momento che l'Irpef si conferma al 23%. Il guadagno è per chi supera la soglia dei 15mila euro. Ad esempio, un lavoratore con reddito da 25 mila euro non pagherà più il 23% sui primi 15mila euro e il 25% sul restante guadagno di 5mila euro, bensì un’unica aliquota del 23%. In sostanza, un reddito entro i 28 mila euro risparmierà il 2% di Irpef. Per i redditi più bassi si preannuncia dunque un piccolo risparmio, ma il vero vantaggio riguarda i redditi tra i 28mila e i 50mila euro (e non oltre). Superata la soglia, infatti, il taglio delle detrazioni fiscali che scatta andrà ad azzerare il vantaggio generato. In questo senso, più cresce il reddito e più diminuiscono i benefici fiscali.

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Simulazione Irpef per reddito da dipendente

Stando ai dati forniti da IlSole24Ore, Fino a 13mila euro lavoratori dipendenti non pagano l’Irpef, se si tiene conto dell’importo di 1.200 euro di trattamento integrativo che riconosce il sostituto d’imposta. Per redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euroda 370 euro del 2023 passeranno nel 2024 a 295 euro di imposta, risparmiando 75 euro. Per i redditi fino a 20mila euro, invece, si può notare come l’aliquota effettiva che pagheranno i lavoratori non dovrebbe superare il 10% (fino al 9,79%) con Irpef netta pari a 1.957,69 euro. Guardando ai redditi fino a 25mila euro, la riduzione dell’Irpef al 23% comporta uno sconto di 200 euro sull’imposta. In questo senso, se prima si versavano 3.769 euro di tasse, da gennaio 2024 l’imposta da pagare al fisco sarà pari a 3.565,38 euro. Vale a dire 200 euro in meno.

E per i redditi dai 28 mila in su? Se guardiamo i redditi di 35mila euro, quindi uno stipendio minore di 2.700 euro mensili, il prelievo Irpef è pari al 21,48% (dunque inferiore all’aliquota nominale del primo scaglione). In questo caso, l'Irpef netta con trattamento integrativo è pari a 7.522,73 euro.

Per il lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 40mila euro l’anno non c’è più il taglio del cuneo, ma sull’Irpef il guadagno è di 260 euro (Irpef netta pari a 9.771,82 euro). Per redditi fino a 50mila euro, dove l'Irpef netta è pari a 14.140 euro, si beneficia ancora dello sconto di 260 euro. Tuttavia lo stesso non si può dire per redditi di 50.001 euro l’anno, per cui scattano le detrazioni al 19% che assorbiranno il beneficio (qui il prelievo effettivo si attesta sul 30%).

Lo stesso vale per redditi fino a 65mila euro: in questo caso le imposte da versare, che ora sono pari a 20.850 euro, potrebbero scendere a 20.590 euro. Tuttavia, se vanno a ridurre le detrazioni, il beneficio andrebbe ad azzerarsi.