Martedì 12 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Sbarra (Cisl) su Stellantis: "Incentivi importanti. Ma non siano una scusa per limitare l’impegno"

Il leader del sindacato: Tavares si esprima più con i fatti che con le parole. "Aprire a un altro produttore? Sì, se gli altri stabilimenti sono in sicurezza"

Roma, 19 marzo 2023 – Carlos Tavares sostiene che Stellantis punta sull’Italia e indica gli investimenti che intendono mettere in campo. Quale è la sua valutazione?

"A Tavares chiediamo di esprimersi più con i fatti che con le parole – avvisa il leader della Cisl, Luigi Sbarra –. Vorremmo capire quale futuro industriale ha in mente per l’automotive nel nostro Paese. E vorremmo capirlo con atti precisi, impegni e investimenti concreti. È in gioco il futuro manifatturiero".

Quale dovrebbe essere la traduzione concreta degli impegni annunciati dal ceo del gruppo, a cominciare da Mirafiori?

"Ci aspettiamo scelte efficaci rispetto all’assegnazione di nuovi modelli nei vari impianti italiani per raggiungere l’incremento di un terzo delle attuali produzioni. A Mirafiori c’è la necessità di investire sulla missione produttiva dello stabilimento di assemblaggio. Da tempo abbiamo chiesto che Stellantis assegni una vettura di largo consumo in aggiunta a 500 elettrica e Maserati. Bisogna poi anticipare il lancio della Quattroporte elettrica ora posizionata nel 2028. Serve un patto tra governo, impresa e sindacati sul rilancio del settore in Italia. Guai ad attorcigliarsi in polemiche sterili e in contrapposizioni frontali che non portano a nulla".

Che cosa manca, allora, al piano di Stellantis per l’Italia?

"Il concetto chiave è la saturazione degli impianti. Manca l’implementazione della piattaforma small. Abbiamo già l’assegnazione delle medium a Melfi e la large a Cassino. Serve poi definire la tempistica dei nuovi lanci, alcuni sono già noti, come i cinque modelli di Melfi e le due Alfa elettriche che affiancheranno il Maserati Grecale di Cassino. Deve invece essere preso l’impegno su Mirafiori, vedere quali altri prodotti verranno sviluppati sulla piattaforma large di Cassino e anche a Pomigliano servirà un altro modello".

Tavares considera gli incentivi decisivi per la transizione verso l’elettrico e la sostenibilità delle produzioni in Italia. E lei?

"Gli incentivi sono importanti, e vanno incrementati, anche perché la differenza di prezzo sulle auto elettriche è ancora di circa il 40% rispetto ai motori tradizionali. Però non possono diventare il pretesto per mettere in discussione la strategia del gruppo in Italia. Una multinazionale del calibro di Stellantis ha la forza economica e organizzativa per essere competitiva. Detto questo, la dotazione del Fondo automotive va incrementata dagli attuali 5,4 miliardi e affiancata a strumenti più consistenti per la transizione industriale. Bisogna remare tutti nella stessa direzione, governo, azienda e sindacato. Stando fermi in Italia si rischia un impatto di 70mila lavoratori nel mondo della componentistica".

Il ministro Urso insiste sul secondo produttore e apre ai cinesi. Il suo giudizio?

"Pensare che il consolidamento dell’esistente e un possibile s couting su un nuovo produttore siano obiettivi alternativi è sbagliato. Si possono percorrere parallelamente entrambe le vie. Da un lato mettendo in sicurezza gli stabilimenti italiani raggiungendo il milione di veicoli entro il 2030 e anzi andando anche oltre, realizzando tutta la capacità produttiva non espressa. E dall’altra cercando un secondo produttore. Nessuna preclusione se un eventuale nuovo gruppo rafforza la produzione, crea buona occupazione e valorizza il lavoro".

E, dunque, che cosa dovrebbe fare il governo?

"Dovrebbe insieme con noi concludere in tempi rapidi un accordo che impegni Stellantis rispetto alle produzioni da sviluppare nel nostro Paese, che rassicuri sulla rete di fornitura italiana, sulle risorse per gli incentivi acquisti, per il sostegno al settore industriale, gli ammortizzatori sociali, la formazione e le politiche attive".

La vostra proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese dovrebbe riguardare anche Stellantis?

"Stellantis ha già nel proprio contratto collettivo specifico di lavoro un robusto sistema di partecipazione, ma serve rafforzarlo di più. E sicuramente la nostra proposta di legge, attualmente in discussione in Parlamento, potrebbe favorire la partecipazione anche attraverso la costituzione di un’associazione degli azionisti dipendenti".