Giovedì 2 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Sanità: il Tar revoca il decreto che sospendeva le nuove tariffe. Ripartono le prenotazioni

Il tribunale del Lazio: “La sospensione determinerebbe il blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione causando un disservizio ai pazienti”

Il decreto tariffe è entrato in vigore il 30 dicembre 2024 (Foto Cusa)

Il decreto tariffe è entrato in vigore il 30 dicembre 2024 (Foto Cusa)

Roma, 31 dicembre 2024 – Dietrofront. Il Tar del Lazio ha revocato il provvedimento con cui ieri aveva sospeso le nuove tariffe per i servizi sanitari. Il tribunale amministrativo regionale ha "preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto in esame, che determinerebbero il blocco del sistema di prescrizione,  prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all'utenza e ritardi nell'erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti". Di fatto, dunque il tariffario resta in vigore, almeno fino alla Camera di consiglio fissata per il 28 febbraio.

Lo stop deciso ieri ha già fatto registrare in molte regioni diversi problemi, segnalati anche dai medici di famiglia, nella prenotazione di esami e visite. Con il nuovo decreto sono state aggiornate 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore, ovvero il 35% del totale. Molte strutture sanitarie e laboratori di analisi privati accreditati hanno però chiesto lo stop perché giudicano i rimborsi insufficienti.

Il ministero della Salute, attraverso l'Avvocatura dello Stato, ha – a sua volta – presentato un'istanza di revoca dell'ordinanza sospensiva con cui si rappresenta l'estrema difficoltà "di attivare il sistema tariffario del giugno 2023, con i relativi nomenclatori e cataloghi regionali, il che presuppone una necessaria pianificazione e valutazione di impatti organizzativi, tecnologici ed economici, con il coinvolgimento di tutti i fornitori di applicativi". Da qui la nuova decisione del Tar del Lazio che ha "preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto”.