Mercoledì 20 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Senato, via libera in commissione alla sanatoria fiscale: tutti i dettagli

Il decreto legge Omnibus in cui è inserita la sanatoria fiscale ha incassato il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, in un'insolita seduta domenicale

Roma, 30 settembre 2024 - Arriva il ravvedimento speciale per incentivare ulteriormente le adesioni al concordato biennale. Il decreto legge Omnibus in cui è inserita la sanatoria fiscale ha incassato il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, in un'insolita seduta domenicale.

Oggi il provvedimento approderà in aula dove il governo quasi sicuramente porrà la fiducia. Il pacchetto passerà poi in seconda lettura alla Camera, che ha già fissato per il pomeriggio di mercoledì 2 ottobre l'Aula. Tra gli emendamenti approvati, la misura più attesa è sicuramente il ravvedimento speciale per chi aderisce al concordato: un nuovo tassello per rendere ancora più attrattivo il patto biennale con il Fisco riservato alle società e alle partite Iva, su cui il governo punta per reperire le risorse per estendere anche al ceto medio il taglio dell'Irpef.

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti

L'emendamento della maggioranza, firmato da Orsomarso (FdI), Garavaglia (Lega) e Damiani (FI), prevede per chi aderisce al concordato la possibilità un ravvedimento speciale per il 2018-2022, con un'imposta sostitutiva dell'Irpef parametrata al livello di affidabilità fiscale e un'imposta sostitutiva dell'Irap al 3,9%. Viene previsto anche più tempo per i controlli per chi decade: un anno in più (fino al 31 dicembre 2025) per chi aderisce solo al concordato preventivo, e tre anni (fino al 31 dicembre 2027) per chi aderisce al ravvedimento. Il testo, che ha subito diverse modifiche, alla fine è stato approvato in una riformulazione che quantifica anche delle coperture, stimate in circa 986 milioni in 5 anni: un aspetto “puramente formale”, spiega Garavaglia, dal momento che "si sa benissimo che sono norme che poi aumentano il gettito”.

Sanatoria e concordato: i vantaggi

Alla base della sanatoria in arrivo c’è l’idea di introdurre un meccanismo che assicuri a chi si accorda con il fisco su quanto pagare nei prossimi due anni anche la possibilità di chiudere i conti con il passato. Con il corollario, per chi aderisce a concordato e sanatoria di evitare, salvo casi di illeciti fiscali penali, ulteriori controlli e accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Mentre, al contrario, chi rimane fuori rischia di finire nelle liste selettive delle verifiche tributarie.

Come funzionerà la sanatoria

Secondo quanto prevede l’emendamento, “i soggetti a cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale (le pagelle fiscali, ndr) e che aderiscono, entro il 31 ottobre 2024, al concordato preventivo biennale (…) possono adottare il regime di ravvedimento di cui al presente articolo, versando l’imposta sostitutiva”. Il meccanismo, dunque, si basa sullo strumento del ravvedimento: si può chiedere, insomma, di riaprire le dichiarazioni presentate e di integrarle. L’operazione può riguardare gli anni che vanno dal 2018 al 2022. Il 2023 resta un anno limbo.

Il costo della sanatoria

Il maggiore reddito da integrare e sul quale si pagherà l’imposta sostitutiva è costituito "dalla differenza tra il reddito già dichiarato in ciascuna annualità e l’incremento dello stesso calcolato nella misura del: 5 per cento per i soggetti con punteggio ISA (le pagelle fiscali) pari a 10; 10 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore ad 8 e inferiore a 10; 20 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 6 e inferiore a 8; 30 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 4 e inferiore a 6; 40 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 3 e inferiore a 4; 50 per cento per i soggetti con punteggio ISA inferiore a 3”. Per le annualità 2018, 2019 e 2022, l’aliquota da applicare sul maggiore reddito sarà del: 10 per cento, se nel singolo periodo d'imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 8; 12 per cento, se nel singolo periodo d'imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 6 ma inferiore a 8; 15 per cento, se nel singolo periodo d'imposta il livello di affidabilità fiscale è inferiore a 6. Per gli anni 2020 e 2021, l’aliquota dell’imposta sostitutiva è diminuita del 30 per cento. Per i soggetti che aderiscono al regime di ravvedimento, resta fermo l’obbligo di versare l’importo minimo di mille euro per ciascuna annualità oggetto dell’opzione.

Quando si dovrà pagare

Il versamento delle imposte sostitutive – prevede l’emendamento – “è effettuato in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025. Il predetto versamento può essere effettuato in un massimo di 24 rate mensili di pari importo maggiorate di interessi legali con decorrenza dal 31 marzo 2025. Il mancato pagamento, in tutto o in parte, di una delle rate successive alla prima entro il termine di pagamento della rata successiva comporta la decadenza dal beneficio della rateazione e l'iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti”.

Più tempo per gli accertamenti

Viene previsto più tempo per i controlli per chi decade dal beneficio: i termini di decadenza dell'accertamento, "in scadenza dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2026, sono prorogati al 31 dicembre 2027”.