Martedì 4 Marzo 2025
LUCA RAVAGLIA
Economia

Samsung vuole sostituire Google con Bing. L’indiscrezione che fa tremere i colossi

La marca di smartphone più diffusa al mondo starebbe pensado di cambiare il motore di ricerca sui propri dispositivi

Circa uno smartphone su 4 (il 22% secondo le rilevazioni relative al 2022) tra quelli venduti in tutto il pianeta è a marca Samsung. Un mercato enorme che rischia di avere ricadute decisamente impattanti su un altro dei grandissimi nomi dell’universo ‘tech’.

Samsung è leader mondiale nel settore degli smartphone
Samsung è leader mondiale nel settore degli smartphone

La casa sudcoreana sta infatti valutando la possibilità di sostituire Google con Bing (di Microsoft) come motore di ricerca di default sui suoi dispositivi. L'indiscrezione, che è stata riportata dal New York Times, ha fatto subito scalpore, sia tra gli utenti che tra gli addetti ai lavori, compresi quelli che operano davanti ai monitor dei mercati azionari. Lo ha dimostrato il fatto che sull’onda di questa possibilità, Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha accusato un brusco scivolone (- 4%) a Wall Street proprio in concomitanza con la diffusione dell’indiscrezione.

Il cambio di passo della concorrenza

Resta da vedere se Samsung attuerà effettivamente la svolta, ma in ogni caso tra i motori di ricerca alternativi a ‘Big G’ – e a oggi enormemente distanziati in termini numerici rispetto al colosso di Mountain View nato nel 1995 da un’intuizione di Larry Page e Sergei Brin, allora dottorandi alla università di Stanford – l’intento di rosicchiare quote sta portando a importanti investimenti. Microsoft per esempio sta stanziando miliardi di dollari nel settore dell’intelligenza artificiale, compreso quello ancora embrionale di ChatGpt che sta facendo tanto discutere in questi tempi. L’intento è chiaramente quello di procedere a progressive integrazioni nei suoi prodotti, compreso appunto il motore di ricerca Bing.

Quote di mercato

Il punto di partenza è in ogni caso quello di un abisso di differenza. In base alle rilevazioni di StatCounter infatti, nel 2022 Google deteneva il 91,88% del mercato globale dei motori di ricerca, seguito da Bing fermo al 3,19%, dal russo Yandex all’1,52% e da tutti gli altri, a partire da Yahoo all’1,33%, Baidu allo 0,76% e DuckDuckGo allo 0,64%. Altri studi differiscono in parte, collocando comunque Google sempre oltre il 90% e mischiando le carte nell’ordine di piazzamento dei concorrenti, principalmente a favore di Yahoo. Riguardo ai tipi di dispositivi il settore dei computer desktop è quello dove ora c’è più battaglia, con Gooogle costretto ad ‘accontentarsi’ di quote interno all’85% , seguito da Bing che naviga tra il 7 e l’8%. Sui dispostivi mobili invece i numeri sono davvero impietosi: Big G oggi svetta con percentuali che arrivano fino al 95%. In questo scenario la partita relativa alle scelte di Samsung metterebbe però in palio fette importanti.

La galassia di Google

Nella vita quotidiana degli utenti c’è in ogni caso ben più del solo motore di ricerca legato al grande marchio statunitense. Si parte per esempio dal browser, il software che consente la navigazione su internet, e dunque restando in casa Google, ecco Chrome. Le alternative ovviamente non mancano (Edge, Firefox, Safari, Opera…), anche se spesso sono, magari solo per abitudine, meno utilizzate. Riguardo alla posta elettronica c’è Gmail, che va a braccetto con altri servizi sempre più in voga come Google Foto, Drive e Calendar. Senza dimenticare Maps, ormai imprescindibile navigatore incorporato anche per andare dal fornaio e, più di tutto, YouTube, acquistato da Google nel 2006. Finito? No. Perché la galassia si allunga anche in tanti dei nostri soggiorni, nello spazio compreso tra il divano e la tv: il dispositivo Chromecast, che consente di trasferire la visione di tantissime piattaforme dallo smartphone allo schermo televisivo è, come suggerisce il nome, anch’esso di casa Google. Siamo davanti a un impero? Magari sì, ma probabilmente non è questo il punto. Siamo davanti alla vita di tutti, di tutti i giorni.