Tavares "non è più in condizioni di chieder niente per come hanno mal gestito e male amministrato un’azienda storica italiana. L’ad e la dirigenza di Stellantis dovrebbero chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana". Matteo Salvini (nella foto) non ricorre a giri di parole e dall’inaugurazione della M4 a Milano attacca la casa automobilistica e il suo Ceo che venerdì in audizione al Parlamento ha, fra l’altro, chiesto incentivi per stimolare la domanda di auto elettriche. "Non chiediamo soldi per noi, ma – aveva detto Tavares – chiediamo a voi di darci aiuto per i vostri cittadini, che in questa maniera possono acquistare veicoli che altrimenti non si possono permettere". Le richieste di Tavares di maggiori incentivi hanno provocato una reazione piccata anche dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini, già preoccupato dalle voci, sempre smentite, di possibili aumenti di Ires e Irap: "Noi abbiamo bisogno che le produzioni in Italia vengano mantenute. E chiedere ulteriori incentivi mi sembra onestamente una pazzia", ha detto il numero uno degli industriali. Per nulla rassicurato dalle promesse di Tavares, che dovrebbe lasciare per raggiunti limiti di età chiuso il bilancio 2025, è il leader della Cgil, Maurizio Landini, che chiede un intervento "diretto" di palazzo Chigi.
EconomiaSalvini gela Stellantis:: "Nessun incentivo,. Tavares e l’azienda chiedano scusa"