DAGLI INVESTIMENTI IN AZIONI, fondi, certificati, bond o Etf ai piani previdenziali fino alle polizze vita e alle successioni patrimoniali, oggi si parla sempre più spesso di consulenza finanziaria. Una consulenza che può essere fornita dall’operatore bancario allo sportello, dal promotore finanziario o private banker delle reti piuttosto che dall’agente assicurativo o da quelli che oggi si definiscono consulenti indipendenti remunerati, come il commercialista o l’avvocato. Dentro il grande mondo della consulenza finanziaria si nascondono decine di figure professionali e specializzazioni.
Un lungo elenco e una ricerca di nomi che, secondo Michele Clementi (nella foto a sinistra), professore a contratto presso la Facoltà di Statistica di Bologna - Corso Finanza Assicurazioni e Impresa FAI -, deriva forse dal fatto che ancora ci si "vergogni un po’" a chiamarsi consulente finanziario e che quindi manchi la consapevolezza di questo ruolo e di questa figura professionale. Un ruolo, però, sempre più importante in tempi di mercati finanziari incerti e complessi e che quindi si collega per forza alle tematiche legate al risparmio gestito e al comportamento degli investitori.
Escluse nuove brutte notizie, a cominciare dalla guerra in Ucraina per passare a un rialzo della testa da parte dell’inflazione, sui mercati, secondo Salvatore Gaziano (in foto a destra), responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF sembra tornata la calma. Sul fronte obbligazionario i tassi di interesse sono leggermente diminuiti e i prezzi delle obbligazioni sono aumentati di conseguenza. E c’è stata anche una ripresa delle materie prime dopo che l’Opec ha ridotto l’offerta di barili di petrolio mentre l’oro giallo sta flirtando con i massimi storici. Si respira, insomma, meno nervosismo. I prezzi dell’energia più bassi e l’allentamento delle catene di approvvigionamento forniscono poi un vento favorevole, mentre in Cina prosegue il recupero di Pil, consumi e mercato immobiliare. E anche il continuo rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti ha contribuito al miglioramento dell’umore. Sul mercato questo recupero degli indici però, secondo Gaziano, è visto in modo freddo da molti risparmiatori che sono alla finestra o scettici a leggere diversi indici che tracciano la propensione al rischio dei risparmiatori.