Qualità, innovazione, responsabilità ambientale e sociale sono le cifre distintive della sessantunesima edizione del Salone del Mobile, in calendario a Milano dal 18 al 23 aprile prossimi.

L’evento, che ha radici profonde in Italia ma si proietta in tutto il mondo, ha una visione del sistema arredo necessariamente etico e consapevole e riafferma il valore dell’incontro e del confronto, generando opportunità di business e percorsi creativi.
In attesa della manifestazione, il settore festeggia un risultato di grande respiro, con un 2022 chiuso a quota 56,6 miliardi di euro (+12,7%) e un macrosistema arredamento da 29 miliardi (+11%). Per le esportazioni, che costituiscono il 37% del volume di fatturato totale della filiera, si stima una crescita del +13,3%, trainata in particolare dagli Stati Uniti.
Per entrare nel vivo del Salone del Mobile, è importante aver ben presente le nozioni base che lo caratterizzano e interrogarsi anche sulle nuove frontiere giuridiche del settore. Il concetto di “disegno industriale” viene di solito utilizzato per indicare l’aspetto esteriore e la funzione di un determinato prodotto, facendo riferimento al carattere estetico di un manufatto e non ai suoi caratteri tecnici o funzionali.
In quasi tutti gli ordinamenti giuridici un disegno industriale deve essere registrato, presentando una domanda presso l’ufficio nazionale della proprietà intellettuale del Paese nel cui territorio si vuole ottenere la protezione. In alcuni Paesi o aree economiche comuni come l’Unione Europea, leggi di recente promulgazione permettono una protezione limitata anche dei disegni industriali non registrati, per tre anni a partire dalla data in cui il disegno è stato divulgato nell’Unione Europea. Il sistema del design non registrato permette alle imprese di effettuare un test di mercato prima di sostenere il peso e le spese di una registrazione per prodotti che in ultima analisi potrebbero non riuscire poi a conquistare il mercato.
Per proteggere il disegno o modello soltanto in un Paese dell’UE, è possibile richiedere una tutela mediante un disegno o modello comunitario registrato (RCD). Occorre versare 350 euro per 5 anni di protezione e registrare il disegno o modello presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ed ha una dura di 25 anni se la registrazione è regolarmente rinnovata.
Pur non essendo un investimento significativo molte aziende preferiscono optare per una tutela più limitata. Infatti, se serve una protezione a livello dell’UE per un periodo limitato, come 3 anni, si può scegliere di non registrare il disegno e optare per un disegno o modello comunitario non registrato (UCD), che non prevede la registrazione e il pagamento di alcuna tassa.
In taluni casi, per la protezione di noti disegni e modelli divenuti di pubblico dominio si tenta di ricorre al diritto d’autore che conferisce a chi ne è titolare diritti esclusivi, come accade per le opere letterarie e artistiche. Il diritto d’autore ha una tutela molto estesa: fino a 70 anni dopo la morte dell’autore.
In alcuni Paesi determinati tipi di design sono considerati come opere d’arte o forme di arte applicata e possono dunque essere protetti attraverso il diritto d’autore. In alcuni Paesi, inoltre, se un disegno ha anche funzione di marchio sul mercato, può essere protetto anche come marchio tridimensionale. Ciò vale per i casi in cui si ritiene che la forma di un prodotto o il modo in cui esso è confezionato abbia un carattere proprio e distintivo.
Da notare che se il titolare di un disegno industriale ovvero il designer fosse dipendente di un’impresa ovvero avesse creato il disegno modello nel quadro del suo contratto di lavoro, le leggi di quasi tutti i Paesi del mondo stabiliscono che il disegno e i diritti di sfruttamento che ne scaturiscono appartengono al datore di lavoro. Diversamente se un disegno è stato creato da un designer esterno all’impresa, in genere i diritti sull’opera spettano all’impresa che l’ha commissionato.
Al giorno d’oggi, è difficile lanciare e mantenere un design distintivo; non appena un prodotto di design ha successo lo copiano tutti facilmente, in quanto molte aziende non investono nella protezione della privativa. È bene, dunque, non solo valutare la registrazione del design, ma anche considerare altri strumenti di tutela quali il diritto d’autore, legittimandolo con presenze in musei, mostre e installazioni oltre che del marchio tridimensionale. In questo processo di valutazione ed analisi rischio/beneficio è bene affidarsi ad un professionista che possa guidare nelle scelte più opportune.