Lunedì 6 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Sale la pressione fiscale, in calo i risparmi

Aumenta la pressione fiscale, migliorano i consumi delle famiglie e quindi aumenta la spesa, ma cala il risparmio. Lo certifica...

Maura Latini, presidente di Coop Italia

Maura Latini, presidente di Coop Italia

Aumenta la pressione fiscale, migliorano i consumi delle famiglie e quindi aumenta la spesa, ma cala il risparmio. Lo certifica l’Istat diffondendo i dati del "Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società" relativi al terzo trimestre 2024. Secondo le stime dell’Istat, nel terzo trimestre 2024 la pressione fiscale è stata pari al 40,5%, con un aumento di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2023. Il peso del fisco in rapporto al Pil sale anche nei primi nove mesi del 2024 che si attesta al 39,6% del Prodotto interno lordo, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto ai 38,7 del 2023. Nonostante la pressione fiscale, nello stesso periodo, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,6% e il potere d’acquisto è aumentato dello 0,4%.

L’Istat osserva che "il potere d’acquisto delle famiglie, pur segnando uno sviluppo più contenuto rispetto ai periodi precedenti, risulta in crescita per il settimo trimestre consecutivo". D’altra parte, osserva sempre l’Istat, "la propensione al risparmio diminuisce congiunturalmente, ma in termini tendenziali prosegue il suo sentiero di crescita". Infatti la propensione al risparmio "è stata pari al 9,2%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali sul trimestre precedente" e con un aumento del 2% sullo stesso trimestre del 2023.

Stando all’istantanea degli italiani scattata dalle due survey dell’Ufficio Studi Coop con Nomisma, il 40% del campione parla del 2025 scegliendo il termine "preoccupazione", seppur subito dopo, in nome di un atavico spirito di adattamento, c’è anche chi opta per "curiosità" (28%) e si spinge fino alla "fiducia" (23%) e all’ottimismo (22%). Ma nella top five delle indicazioni ci sono anche "insicurezza" (25%) e "inquietudine" (21%).

Tuttavia, sottolinea il report della Coop guidata da Maura Latini, per la prima volta dopo lungo tempo, gli italiani che ipotizzano nel 2025 una crescita dei consumi superano del 6% quelli che prevedono di diminuirli. Tra le categorie di consumo con le maggiori intenzioni di acquisto ci sono le spese obbligate: chi pensa di spendere di più per le utenze supera del 26% chi spera di pagare meno. Il saldo è positivo anche per le spese per la salute fisica (24%) e il consumo domestico di cibo (21%).

A.L.