Martedì 16 Luglio 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Salari e occupazione: più soldi in busta con tagli fiscali a cuneo e tredicesime. Le simulazioni

Via libera in Senato al decreto: aumenti medi di 100 euro al mese. E nella delega fiscale un’aliquota del 15% anche sugli straordinari

Il taglio del cuneo in busta paga: le simulazioni

Il taglio del cuneo in busta paga: le simulazioni

Roma, 23 giugno 2023 – Più soldi in busta paga con il taglio del cuneo fiscale. Aumentano la decontribuzione e gli sconti fiscali sui premi di produttività. Diventeranno più ricche le tredicesime. E l’assegno unico arriverà anche per le famiglie monogenitoriali. Con il via libera del Senato al decreto lavoro (quello della Camera arriverà il 3 luglio) e con la delega fiscale, attualmente in discussione in Parlamento, scatteranno molte novità nelle buste paga dei lavoratori. Ecco una guida per orientarsi fra i principali provvedimenti previsti dal governo e che avranno un impatto diretto sulle retribuzioni a partire dal prossimo mese.

Il taglio del cuneo in busta paga: le simulazioni
Il taglio del cuneo in busta paga: le simulazioni

Sommario

Gli aumenti in busta paga

Il taglio del cuneo fiscale, la differenza fra quello che pagano i datori di lavoro e quello che entra effettivamente nelle tasche dei dipendenti, è sicuramente una delle novità più attese. Tradotto in soldoni, si tradurrà in un aumento di medio in busta paga di 100 euro al mese. Costo dell’operazione, 4 miliardi di euro. L’incremento scatterà, però, solo per le retribuzioni lorde fino a 35mila euro annui. In sostanza ci sarà un intervento aggiuntivo di 3 punti per i redditi fino a 25mila euro, per un taglio complessivo di 7 punti. E uno sconto di 2 punti nella fascia fra i 25 e i 35mila euro, portando la riduzione complessiva al 6%. In sostanza, per un lavoratore con 25mila euro di retribuzione il taglio complessivo vale 96 euro al mese, su 5 mesi sono 480 euro. Con 35mila euro di retribuzione il vantaggio mensile è di 99 euro su 5 mesi 493 euro.

Meno tasse su tredicesime e straordinari

La novità è contenuta nella delega fiscale. L’idea è quella di ridurre la tassazione sulla tredicesima mensilità erogata a dicembre. Un modo per mettere più soldi nelle buste paga e spingere sui consumi. Nel testo della delega sarà prevista una imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, probabilmente al 15%, "sui premi di produttività, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima". Stesso discorso anche per gli straordinari oltre una determinata quota. Ma i dettagli saranno resi noti solo nelle prossime settimane.

Più sconti sui fringe benefit

Sale la soglia dei fringe benefit non tassati. Stiamo parlando della parte della retribuzione che viene erogato per beni, servizi ma anche rimborsi sulle bollette di energia e gas, nell’ambito del cosiddetto "welfare aziendale". Nel 2022 la somma esentasse era di 600 euro. Arriva, poi, un fondo di 60 milioni per sostenere le famiglie e aiutare soprattutto le donne a conciliare i tempi vita-lavoro. Con queste risorse saranno potenziati i centri estivi, i servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori.

Assegno unico, le nuove regole

L’aumento dell’assegno unico per i figli a carico scatterà anche per i nuclei dove c’è uno solo lavoratore attivo perché l’altro è deceduto. In precedenza il contributo, variabile a seconda dell’Isee, era previsto solo per le famiglie con entrambi i genito ri titolari di reddito da lavoro. Si tratta di una platea che comprende circa 80mila famiglie.

Detassazione lavoro notturno e festivo nel turismo

Via libera anche alla detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti del settore turistico, ricettivo e termale: per il periodo dal 1° giugno al 21 settembre 2023 "è riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15 per cento delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e straordinario". Questa norma si applica ai dipendenti con reddito di non importo non superiore a 40mila euro (periodo d’imposta 2022).