Roma, 1 gennaio 2025 – La rottamazione quinquies è una delle priorità della Lega nel 2025. A ribadirlo è stato il leader del Carroccio Matteo Salvini.
“Sì una delle priorità della Lega dal punto di vista economico per questo 2025 è la rottamazione delle cartelle esattoriali”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini in una diretta sui social.
Ma quali sono gli obiettivi? Come funzionerà?
“Il concordato preventivo non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefisso, non ha raggiunto milioni di lavoratrici e lavoratori – ha rimarcato Salvini –. La rottamazione decennale con 120 rate uguali e stabili nell'arco di 10 anni per chi non è riuscito in passato a pagare tutto quello che avrebbe dovuto o voluto per problemi, avendo dichiarato le tasse, è una priorità della Lega".
L’idea della Lega non è vista con favore da Forza Italia, ma permetterebbe al Governo di provare a raccogliere le risorse necessarie a ridurre al 35% l’aliquota Irpef per i ceti medi. Da una parte la montagna di cartelle esattoriali non onorate – il cosiddetto magazzino del non riscosso – dall'altra la volontà di ridurre le tasse sul ceto medio.
Gli ultimi dati parlano di cartelle non riscosse per 1.200 miliardi, ma sono aggiornati alla fine del 2023. Nel corso dell'anno è invece arrivato il decreto delegato che riforma la riscossione e ha previsto sia la rateizzazione più lunga delle cartelle, sia la cancellazione automatica dopo 5 anni.
"A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti potranno dilazionare i debiti iscritti a ruolo con il fisco fino a 84 rate mensili, superando l'attuale limite di 72”, ha intanto annunciato il viceministro all’economia Maurizio Leo parlando anche della commissione che dovrà trovare la strada per smaltire il magazzino del non riscosso.
L'enorme magazzino delle cartelle fiscali non pagate è il tema che la Lega usa per rilanciare una rottamazione quinquies, decisamente molto semplificata: 12 rate annuali spalmate su 10 anni con le quali pagare il solo capitale senza gli interessi e le sanzioni. Senza prevedere, poi, di perdere i benefici nel caso non si riesca a pagare una rata.