Mercoledì 6 Novembre 2024

Fisco, spunta una rottamazione ‘quinquies’. Cosa prevede l’emendamento di Forza Italia

La proposta di modifica al decreto fiscale riapre i termini di sanatoria per le cartelle dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023: nuova scadenza per il saldo il 31 luglio 2025

CATASTO

Ipotesi rottamazione 'quinquies' (foto Imagoeconomica)

Roma, 6 novembre 2024 –  Una nuova rottamazione, la ‘quinquies’, per le cartelle dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023. Non è ancora realtà ma potrebbe diventarlo qualora passasse l’emendamento di Forza Italia al decreto Fisco collegato alla manovra 2025.

La proposta di modifica firmata dagli azzurri Lotito e Paroli  prevede di riaprire i termini della rottamazione quater introdotta con la legge di Bilancio 2022, con il pagamento delle somme dovute fissato entro il 31 luglio 2025, in un’unica soluzione o in 18 rate e un interesse del 2% a partire dalla seconda rata. Si tratterebbe di una sanatoria de facto per chi non è riuscito a onorare il pagamento di tutte le rate. Il governo lavora intanto alla riapertura dei termini del concordato biennale, terminato il 31 ottobre con un bottino di circa 1,3 miliardi. La nuova scadenza, che dovrebbe arrivare con un decreto legge sul tavolo del prossimo cdm, potrebbe essere fissata al 10 dicembre. L’idea al Ministero dell’Economia e Finanze è che con un po’ di tempo in più per studiare e metabolizzare la proposta del Fisco la platea possa aumentare. 

“Concordato e nuova rottamazione delle cartelle possono, ad esempio, andare insieme”, ha detto due giorni fa il sottosegretario all'Economia Federico Freni, intervistato da La Repubblica. 

Le altre possibili novità 

L’emendamento sulla rottamazione quinquies non è l’unico. In tutto sono 382 i progetti di modifica del decreto fiscale che dovrebbe essere approvato in prima lettura al Senato e convertito in legge entro il 18 dicembre. 

La Lega presenta un emendamento per riportare il canone Rai a 70 euro, dai 90 euro reintrodotti con la legge di Bilanciore. Un’altra proposta promossa dal presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia punta a recuperare parte del magazzino di crediti inesigibili da 1.247 miliardi di euro appartenenti a soggetti falliti o deceduti. L'ipotesi iniziale (ma bisognerà vedere la versione finale dell'emendamento) sarebbe quella di riproporre la cartolarizzazione dei crediti da affidare a un soggetto pubblico. Intanto un decreto ministeriale firmato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha istituito una commissione ad hoc chiamata a titolo gratuito a definire gli indirizzi per cancellare i vecchi crediti non riscossi.