E' stato fino a pochi anni fa lo spauracchio dei viaggiatori, il rischio di addebiti fuori dai confini nazionali, di messaggi che arrivavano per comunicare la fine del credito o l'impossibilità di fare una chiamata: il roaming internazionale. Si tratta dell'accordo stipulato tra società di telecomunicazioni che permette ai clienti di un operatore di usare il proprio piano tariffario, previsto nell'abbonamento sottoscritto, anche in uno stato estero in cui la rete del proprio gestore è assente, usandone un'altra.
Il nuovo regolamento europeo valido fino al 2032
Dal 15 giugno 2017 le tariffe di roaming non sono più in essere in Europa, e da quella data si è potuto utilizzare altre reti per chiamare, connettersi e inviare messaggi, pagando la stessa tariffa che si aveva in Italia, nei limiti del fair use. I 30 Paesi nei quali vale questo accordo sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia. Dall'1 luglio 2022 è poi entrato in vigore un nuovo regolamento europeo, che ha introdotto nuove norme per i viaggiatori nell'UE e che ha prorogato fino al 2032 il roaming a tariffa nazionale. Fra le principali novità che sono state approvate, vi è la possibilità di usare la rete 5g se disponibile, per tutti i cittadini che già l'avevano nel proprio abbonamento. Inoltre, vi è un obbligo di maggiore trasparenza per le compagnie telefoniche, tenute a informare con un SMS tutti i cittadini che entrano nel territorio nazionale, su costi accessori e limiti del traffico dati. Infine, i servizi di roaming vengono interrotti automaticamente quando il consumatore raggiunge un costo totale di 50 €, per evitare addebiti eccessivi. Ciò vale anche per il roaming al di fuori dell'Unione Europea.
Occhio al "roaming involontario”
Uno dei problemi non risolti nemmeno dagli accordi europei del 2017, riguarda il cosiddetto "roaming involontario". Sono molti gli addebiti contestati dagli utenti, in particolar modo dagli italiani che vivono in zone di confine. Può capitare, infatti, che pur trovandosi su territorio nazionale, la ricerca automatica di reti faccia agganciare quella del proprio smartphone a reti estere. Appena ci si accorge di ciò, con la ricezione di sms di benvenuto, occorrerà disattivare la connessione dati, e disattivare la ricerca automatica. Sono sempre di più le iniziative di associazioni di consumatori che chiedono accordi per evitare queste sovrapposizioni di reti, o comunque per creare un'area in cui non vi siano addebiti in caso di agganci temporanei. Il problema vale anche per i clienti di crociere, che in determinate zone possono ricevere messaggi di aggancio a reti estere, magari non rientranti nei 30 paesi dell'accordo. Anche in quei casi è sempre preferibile usare connessioni wifi, oppure connettersi solo nelle discese o negli attracchi ai porti, e comunque evitare, durante la navigazione, di lasciare attiva la ricerca automatica delle reti o la connessione dati, per non incorrere in addebiti legati al roaming involontario.