Mercoledì 4 Dicembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Rivoluzione Stellantis . Tavares, l’addio a sorpresa. E la politica incalza Elkann

Le dimissioni arrivate dopo il calo del fatturato e le polemiche sulla governance. La telefonata alla premier e al Quirinale. Dal Pd a FdI: audizione in Parlamento.

Rivoluzione Stellantis . Tavares, l’addio a sorpresa. E la politica incalza Elkann

Carlos Tavares, 66 anni, il 16 gennaio 2021 diventa il primo ad della neonata Stellantis

Aveva avvisato solo qualche settimana fa: "Non sono un mago, sono un essere umano come voi". E, a conti fatti, "la magia" a Carlo Tavares non è riuscita. Il ceo di Stellantis si è dimesso. La notizia arriva, a sorpresa e inattesa almeno per i tempi, nella serata di domenica. Una scelta non casuale, a Borse chiuse, ma che scuote come un fulmine improvviso gli ambienti politici, economici e sindacali. E, almeno per ora, non bastano, a rasserenare il quadro né la decisione del cda di conferire i poteri del capo azienda a un comitato interno guidato dal presidente John Elkann (che ha anticipato l’annuncio al Presidente Mattarella e alla premier Meloni) né le rassicurazioni di quest’ultimo: "Garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società". Dalla maggioranza e dall’opposizione è, per una volta, un coro unanime che sollecita l’audizione dell’erede degli Agnelli in Parlamento il prima possibile. Non senza che arrivino duri atti d’accusa dalla Lega e da Carlo Calenda, come anche dal capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Tavares, più milioni che soluzione. Non sarà rimpianto".

LA BOMBA

DELLE DIMISSIONI

L’annuncio arriva dopo un lungo e teso cda di Stellantis, nel corso del quale si arriva all’esito a sorpresa. L’accelerazione sarebbe dovuta a divergenze di visione sul futuro prossimo. Il senior independent director di Stellantis, Henri de Castries: "Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il consiglio e il ceo. Nelle ultime settimane, tuttavia, sono emerse vedute differenti che hanno portato consiglio e ceo alla decisione di oggi". In realtà per il protagonista della fusione tra Psa e Fca, le nozze dalle quali è nata Stellantis, la situazione negli ultimi mesi era diventata sempre più difficile. Criticato per i risultati e per la gestione della crisi delle vendite del Gruppo in Usa come in Europa e in Italia (le azioni Stellantis sono scese del 38 per cento negli ultimi 12 mesi), il manager, dopo l’ultimo suo intervento in Parlamento, seguito da aspre polemiche politiche, sostenendo di non essere un mago è sembrato quasi ammettere le difficolta di chi, nell’attuale contesto, si trova a gestire un gruppo automotive.

IL SUCCESSORE

E LA GUIDA DI ELKANN

"Il processo per la nomina di un nuovo ad è già in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025 – puntualizza l’azienda – nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann". Rumors parlano di Luca De Meo, ceo della Renault, ma anche di nomi interni come quello di Olivier Francois. Il gruppo conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024: era stata comunicata la riduzione delle consegne alla rete di più di 200mila veicoli nel secondo semestre, il doppio della stima precedente. Ma il presidente della multinazionale tenta di rassicurare: "Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo comitato esecutivo ad interim. Garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders".

LA POLITICA ACCUSA

Dal mondo politico oggi torna a farsi forte la richiesta a Elkann di andare in Parlamento a spiegare quale sia il futuro di Stellantis. Lo chiedono a gran voce Fratelli d’Italia, il Pd, Calenda e Avs. "Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come premio economico dopo la sua disastrosa gestione", commenta la Lega. Tutti concordi nel dire che il manager "non sarà rimpianto". Anche i sindacati, preoccupati per il calo della produzione e il forte ricorso alla cassa integrazione, chiedono "un cambio di passo". "Ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato sugli impegni occupazionali, produttivi e industriali" afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. Anche la Fiom chiede "un piano industriale e occupazionale subito", mentre la Fim parla di un momento di svolta per Stellantis e e per il settore auto italiano".